Splinder, la storica piattaforma blog italiana ha chiuso per sempre


Lutto nel mondo dei blog made in Italy: Splinder ha chiuso i battenti. Come annunciato gia ad qualche mese, ieri e' arrivata la deadline (scadenza) per la piattaforma sviluppata in lingua italiana nel 2001 dalla societa' Tipic Inc, oggi parte del Gruppo Dada. Se clicchiamo su Splinder.com veniamo indirizzati a http://www.peeplo.it/blog/?f=spl. Ideata da Marco Palombi e sviluppata insieme a Fabio Cabula e Andrea Santagata, Splinder e' stata uno dei grandi successi del web fino al 2008, quando poteva contare su 400 mila blog e 600 mila iscritti. Da allora, tuttavia, si e' fatta sentire la concorrenza di altre piattaforme, su tutte Wordpress (lanciata a fine 2005) e Blogger (resa disponibile da Google in italiano a fine 2006). Troppo forte anche la concorrenza di siti come Twitter e Facebook che hanno calamitato tutti quegli utenti desiderosi soltanto di avere una piazza virtuale per comunicare in modo semplice e diretto con i propri amici. Splinder offriva funzionalita' di blog, multimedia, messaggistica istantanea, motore di ricerca e la tecnologia di sviluppo si basava soprattutto su software libero e protocolli aperti (Linux, PHP, XMPP). Grande attenzione era riservata alla comunita' dei suoi iscritti, con strumenti pensati per facilitare la comunicazione e lo scambio di opinioni via chat, la funzione di vetrina svolta dalla home page di Splinder ed altre pagine per mettere in evidenza utenti e contenuti pubblicati. L’amministratore delegato di Dada, Claudio Corbetta, in un’intervista al Post ha raccontato che la società ha rifiutato un’offerta di salvataggio arrivata dall'azienda Banzai: "Mantenere attiva la piattaforma richiede risorse e tempo e in questo momento in Dada dobbiamo concentrarci sulle nostre attività chiave". E proprio su Il Post uno dei fondatori di Splinder, Andrea Santagata, ha ammesso i limiti della piattaforma: "Credo che sia molto difficile per una piattaforma italiana competere a lungo con piattaforme internazionali che godono di economie di scala molto diverse".

Via: ASCA

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