La Commissione Europea annuncia condanne più severe e maggiore coordinamento tra gli Stati, per rafforzare la lotta contro il cybercrimine. L'Europa si mette quindi al lavoro per contrastare le minacce informatiche: in due direttive si prevede che nelle legislazioni penali di tutti i 27 stati membri siano introdotti i reati di creazione di software maligni e che le condanne siano uniformi e pesanti (fino a 2 anni, che possono salire a 5 quando gli attacchi sono lanciati su larga scala).
La Commissione europea ha proposto una serie di misure per rafforzare la lotta contro la "minaccia globale" sempre più reale e che i Paesi Ue devono affrontare in modo coordinato, come ha dimostrato in questi giorni il virus Stuxnet che ha colpito il sistema informatico dell'Iran. E' quanto hanno annunciato la commissaria all'agenda digitale Neelie Kroes e la commissaria agli affari interni Cecilia Malmstroem.
La proposta di Bruxelles mira a "rendere un crimine la creazione e l'utilizzo dei programmi malware" all'interno dell'Ue o che colpiscano gli interessi europei, con pene che vanno da due a cinque anni di prigione. Inoltre, data la natura globale della minaccia del cybercrimine, sarà prevista una stretta e specifica collaborazione con Paesi terzi da cui potrebbe partire un attacco contro l'Ue.
Allo stesso tempo, Malmostroem e Kroes hanno chiesto un potenziamento dei mezzi dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (Enisa), in modo che possa svolgere anche un ruolo di interfaccia tra polizia, autorità giudiziarie e garanti della privacy, e si sviluppi un sistema di allerta europeo in caso di attacchi informatici.
Fonte: Adnkronos
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