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Cassazione, si al sequestro preventivo di articoli dal blog se diffamatori
La quinta sezione penale della Cassazione ha confermato la misura cautelare applicata prima dal gip di Milano, poi dal tribunale del riesame del capoluogo lombardo, ad un articolo comparso su un blog firmato dal giornalista Gian Battista Barbacetto, limitatamente ad alcune espressioni ritenute lesive dell'onore del decoro dell'esponente del Pdl Licia Ronzulli. La suprema corte, rigettando il ricorso dell'indagato, sottolinea, con la sentenza numero 7155 che "nessun ostacolo puo' sussistere nel ritenere la diffusione di un articolo giornalistico a mezzo internet quale concreta manifestazione del proprio pensiero, che non puo', quindi, trovare limitazioni se non nella corrispondente tutela di diritti di pari dignita' costituzionale". Il sequestro preventivo, continuano gli alti giudici, "allorche' cada su di un qualsiasi supporto destinato a comunicare fatti di cronaca ovvero espressioni di critica o ancora denunce su aspetti della vita civile di pubblico interesse non incide solamente sul diritto di proprieta' del supporto o del mezzo di comunicazione, ma su di un diritto di liberta' che ha dignita' pari a quello della liberta' individuale. Occorre quindi - si legge ancora nella sentenza - che la sua imposizione sia giustificata da effettiva necesita' e da adeguate ragioni, il che si traduce in concreto in una valutazione della possibile riconducibilita' del fatto all'area del penalmente rilevante e delle esegenze impeditive tanto serie quanto e' vasta l'area della tolleranza costituzionalmente imposta per la liberta' di parola". Nell'ordinanza del riesame impugnata, conclude la suprema corte, si fa "riferimento al fumus commissi delicti, ritenuto sussistente dal gip" .
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