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Disoccupazione: Istat, a gennaio all'8,6%, record giovani al 29,4%
Nel mese di gennaio il tasso di disoccupazione italiano si attesta per il terzo mese consecutivo all'8,6%, , mentre è aumentato di 0,2 punti percentuali rispetto a gennaio 2010. L'Istat rileva che gli occupati sono diminuiti di 83.000 unità rispetto a dicembre (-0,4%, il dato peggiore da settembre 2009) mentre la disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) raggiunge un nuovo record e tocca il 29,4% (il dato più alto dal 2004, anno di inizio delle serie storiche). Il tasso complessivo di disoccupazione resta invece fermo, per il terzo mese consecutivo, all'8,6%. Prosegue il calo dell'occupazione maschile, con una percentuale di uomini che lavorano tra i 15 e i 64 anni che scende al 67,2%, ai minimi dal 2004. Il tasso di occupazione si é fissato sul 56,7%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a dicembre (era al 56,9%) e di 0,4 punti rispetto a gennaio 2010. Il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto di 0,5 punti rispetto a dicembre e di 2,8 punti rispetto a gennaio 2010 (era infatti al 26,6% nel primo mese dell'anno scorso). Cresce anche il tasso dell'inattività (quanti tra i 15 e i 64 anni non lavorano né cercano impiego) che raggiunge il 37,8%, con un aumento di 0,2 punti sia rispetto a dicembre 2010 sia rispetto a gennaio 2010. Gli occupati nel mese sono 22.831.000 unità, 110.000 in meno rispetto a gennaio 2010 (-0,5%). I disoccupati sono 2.145.000, con una crescita di 2.000 unità rispetto a dicembre (+0,1%). Rispetto a gennaio 2010 i disoccupati sono cresciuti di 58.000 unità. Il calo congiunturale dell'occupazione (-83.000 unità) è la sintesi tra il calo di 38.000 occupati maschi e 45.000 occupati donne. A livello tendenziale le differenze di genere sono più marcate, con un calo di 173.000 occupati tra gli uomini (-1,3%) e un aumento di 62.000 occupate tra le donne (+0,7%).
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