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Che il Giappone fosse terra di terremoti e onde anomale è cosa nota, eppure il nuovo sisma, che si è abbattuto sul Paese del Sol Levante ha con se qualcosa di veramente eccezionale. Con i suoi 8,9 gradi di magnitudo è il terremoto più potente mai visto in Giappone. Per comprendere cosa è avvenuto, Tgcom ha intervistato Franco Mele dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Dal 1973 a oggi si sono verificati 9 terremoti con una magnitudo superiore a 7. Eppure un evento di questa portata non si è mai visto. Da che esiste la sismologia non si è registrato nulla di simile se non nel 1994 quando, sempre in Giappone, si verificò un terremoto di 7.8 gradi di magnitudo in una zona a 200 km più a nord. Secondo il presidente dell'Ingv, Enzo Boschi, il terremoto avvenuto oggi in Giappone «è stato di una violenza che non ha paragone rispetto a quella del terremoto di L'Aquila: l'energia liberata dal sisma di oggi è stata di circa 30.000 volte maggiore. A confronto, il terremoto di L'Aquila del 2009 è trascurabile in termini di energia». Tuttavia il terremoto di L'Aquila ha avuto comunque conseguenze devastanti perché «è avvenuto sotto una città antica, con case costruite secoli fa e edifici moderni mal fatti. Sebbene notevolmente più violento, il terremoto in Giappone non ha colpito direttamente le città perché è avvenuto in mare e in un Paese che ha fatto dell'ingegneria antisismica il suo fiore all'occhiello». Il terremoto ha provocato una serie di incendi nella capitale. Le immagini in tv mostrano una raffineria in fiamme alle porte di Tokyo. L'aeroporto di Narita, vicino alla capitale, e quello di Sendai, sono stati chiusi. Dopo la potente scossa è scoppiato un incendio nel locale turbine della centrale nucleare Onagawa della prefettura di Miyagi, nel nordest del Giappone. Il governo di Tokyo ha assicurato che per ora non si sono verificate fughe di radioattività dalle centrali ma ha dichiarato una situazione di emergenza sull'energia nucleare. Lo riferisce 'Europa Press', spiegando che la misura viene annunciata in caso di fughe radioattive o di avarie nel sistema di raffreddamento. L'Aiea ha affermato in un comunicato che sta cercando di raccogliere ulteriori informazioni su quanto sta succedendo per capire se le installazioni nucleari potrebbero essere a rischio per le conseguenze dello tsunami generato dal terremoto. Le quattro centrali nucleari più vicine all'epicentro del sisma erano state immediatamente bloccate per sicurezza. Intanto l'Unità di Crisi della Farnesina, in contatto con l'ambasciata d'Italia a Tokyo, sta verificando l'eventuale coinvolgimento di italiani. Per i familiari che volessero avere notizie dei loro parenti a Tokyo è stato attivato il numero telefonico dedicato 055/2779254.
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