Consumi natalizi: peggio delle previsioni, regge solo la tecnologia


L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori (ONF), ha elaborato i dati sui consumi relativi alle festività natalizie, pervenuti dai centri di elaborazione dislocati nel Nord, Centro e Sud Italia (sia nelle piccole che nelle grandi città). Purtroppo, le previsioni negative dello stesso osservatorio sono risultate sottostimate. Infatti, in pressoché tutti i settori, si è verificata una forte contrazione rispetto ai consumi natalizi dello scorso anno. L'unico trend positivo è dato dall'elettronica di consumo. La spesa totale si è attestata a 4 miliardi di Euro, rispetto ai 4,4 che erano stati stimati.


Pertanto, la spesa media a famiglia è stata di 166 Euro. Di seguito i primi consuntivi relativi ai consumi natalizi articolati nei diversi settori di spesa. • Abbigliamento e calzature -18% • Mobili, arredamento ed elettrodomestici -24% • Profumeria e cura della persona -7% • Giocattoli -3% • Alimentazione -1,5% • Elettronica di consumo +1% (trainata dal passaggio al digitale terrestre di alcune regioni e dalla vendita di smartphone) • Editoria (libri e cd) stabile (grazie alle forti promozioni) • Turismo -8% 

"E’ chiaro, quindi, che da tutto ciò deriva l’urgente necessità di affiancare alle misure di riequilibrio dei conti (che solo per la manovra del governo Monti costeranno alle famiglie 1129 Euro), interventi determinati per avviare una nuova fase di sviluppo, attraverso il rilancio degli investimenti nei settori produttivi" dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef

Il Rapporto Afo del sistema bancario per l’Italia di una leggera recessione nel 2012 e di una stagnazione nel 2013 - dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum - dà una valutazione moderata come dimostra la caduta del PIL nazionale, ridotto dello 0,5 per cento nel III trimestre 2011. Una diminuzione causata anche dalla riduzione delle spese delle famiglie per la forte riduzione del loro potere di acquisto, eroso dai mancati adeguamenti contrattuali, dalla maggiore fiscalità, dalla ripresa dell'inflazione.

Fonte: Federconsumatori
Via: Adiconsum

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