Diego Urbina, italiano e membro della Mars 500, l'esperimento organizzato a mosca dall'Agenzia Spaziale Europea, insieme ad altri 5 colleghi russi, francesi e cinesi ha partecipato a uno degli esperimenti piu' suggestivi dell'esplorazione spaziale. In un modulo all'interno del centro spaziale di Mosca, Urbina ha infatti trascorso 520 giorni in completo isolamento. Scopo della sua missione era quello di valutare l'impatto sul lungo periodo di un eventuale viaggio su Marte di un equipaggio umano. Mars 500 è stata una missione sperimentale dal costo di 15 milioni di dollari per indagare su cio' che la mente e il corpo umano può passare attraverso un lungo viaggio verso lo spazio esterno.
"So che non potro' mai far parte di una vera e propria missione spaziale - ha spiegato oggi Urbina nel corso di una conferenza stampa a Roma - perche' non faccio parte del corpo degli astronauti dell'Esa, ma sono comunque contento di aver partecipato a questa missione, perche' mi ha permesso di offrire il mio contributo diretto a quello che considero un passaggio evolutivo della nostra specie, che e' quello dell'esplorazione spaziale e della colonizzazione di altri pianeti. Mars 500 è il viaggio spaziale più lungo che abbiamo mai realizzato sulla Terra". Insieme al suo compagno francese Romain Charles, l'ingegnere 27enne di Torino, ha illustrato gli aspetti piu' significativi della sua esperienza.
''Nel corso della missione - ha detto - abbiamo testato diversi strumenti, effettuato anche esperimenti e abbiamo verificato la risposta del nostro fisico a questo tipo di isolamento sia sotto il profilo fisiologico che psicologico''. Diego Urbina non e' l'unico protagonista italiano in questa missione. A sviluppare i prodotti che hanno nutrito l'equipaggio della missione ha pensato infatti la Granarolo. "Per noi - ha spiegato Andrea Borsari, responsabile scientifico della casa alimentare - si e' trattato di una sfida molto interessante, che pero' siamo riusciti a superare con successo''. Il problema piu' rilevante, sotto il profilo tecnologico, e' stato quello del mantenimento della qualita' degli alimenti imbracati a bordo della missione.
Via: AGI
Foto 1: Etechmag
Foto 2: Dlr
Foto 3: Etechmag
Nessun commento:
Posta un commento