comScore presenta vCE, strumento per verifica campagne di advertising


comScore, Inc., azienda leader nella misurazione del mondo digitale, ha annunciato oggi il lancio di validated Campaign Essentials™ (vCE) in Italia, una nuova soluzione per verificare l’efficacia della pubblicità digitale. vCE rappresenta un’innovazione che consente all’industria pubblicitaria di misurare impression validate in base a parametri chiave quali la visibilità effettiva, il target sociodemografico e comportamentale, la salvaguardia del brand.

Per valutare al meglio l’attuale qualità dell’investimento pubblicitario online e avviare una riflessione consapevole a livello internazionale, comScore ha condotto un Charter Study Europeo che rivela come oltre un terzo delle impression normalmente erogate non sia mai stato visto da un consumatore.

Aumento di trasparenza e affidabilità
vCE consente una visione esaustiva delle impression validate, che vengono rappresentate in termini di ‘validated gross rating points’, o vGRPs. Questa nuova metrica consente la misurazione di annunci pubblicitari che siano stati non semplicemente erogati, ma che abbiano realmente avuto un impatto sui consumatori. Le impression validate rappresentano anche la base per i report vCE sull’audience della campagna che includono reach e frequency, dati demografici completi e profili comportamentali raggiunti e forniscono in tal modo una misurazione delle persone effettivamente esposte alla campagna pubblicitaria.

Mike Read, SVP e Amministratore Delegato di comScore Europe ha commentato: “molte tra le più prestigiose aziende internazionali hanno riconosciuto l’importanza di misurare le impression validate, ovvero effettivamente visualizzate dal target pianificato e in un ambiente che salvaguardi il valore dei propri brand. comScore ha già realizzato più di 2.600 studi Campaign Essential e validated Campaign Essential in 28 paesi nel mondo aiutando 120 investitori e agenzie media ad aumentale la propria fiducia nei media digitali. Siamo estremamente felici della risposta positiva a vCE in Europa ed eccitati dal lancio di questo nuovo prodotto in Italia”.

“L’Italia è il 4° mercato per la pubblicità online in Europa e dobbiamo migliorare la capacità di misurare l’efficacia delle campagne soprattutto in termini di visualizzazione effettiva e raggiungimento del target. Sono convinto che vCE sia un’innovazione importante in grado di generare benefici per tutti gli operatori del settore”. Ha aggiunto Fabrizio Angelini, Amministratore Delegato di Demoskopea, rappresentante ufficiale di comScore in Italia. “ vCE completa l’offerta di comScore che, insieme alle altre soluzioni uniche quali VideoMetrix (Video online) e Mobilens (Smartphone), oggi costituisce la più avanzata piattaforma di analisi del mondo Digitale nel nostro Paese”.

Risultati del Charter Study vCE
Molti dei principali marchi leader a livello mondiale utilizzano vCE per verificare se gli annunci delle loro campagne abbiano avuto l’opportunità di essere visti dal target pianificato, se sono stati correttamente visualizzati, erogati nella zona geografica esatta, in un ambiente sicuro per il proprio brand e in assenza di frode. Lo studio Europeo è stato realizzato su 21 campagne di inserzionisti come Kellogg’s, Nivea, P&G, Ralph Lauren, Telefonica e UniCredit/Finenco analizzando 1,3 miliardi di impression, su240.000 siti senza richiedere agli editori l’inserimento di pixel di controllo. Sono state misurate tutte le impression e tutti i metodi di erogazione, inclusi iframes.

Qui di seguito i principali risultati delle prime due fasi dello studio europeo.

  • Tra tutte le campagne europee misurate, il 64% delle impression è stata classificata “in-view”[*]. Il rimanente 36% è stato erogato ma mai visto da un consumatore che, verosimilmente, ha compiuto un’operazione di “scroll” prima che l’annuncio fosse caricato nella parte alta dello schermo o non ha mai visualizzato un annuncio situato nella parte bassa dello schermo. Le percentuali di in-view cambiano da sito a sito e possono variare dal 31% al 72%.
  • Una media del 5% di impression è stata erogata al di fuori dell’area geografica desiderata, ma per alcune singole campagne si è arrivati anche al 33%. In molti casi, le pubblicità sono state erogate in mercati nei quali il prodotto pubblicizzato non è in vendita, il che significa disperdere l’investimento e ottenere risultati non efficaci.
  • Nel 52% delle campagne analizzate alcuni annunci sono comparsi al fianco di contenuti considerati dall’inserzionista “non sicuri per il proprio brand”, ovvero ritenuti “inappropriati”. Questa situazione può potenzialmente danneggiare il brand degli inserzionisti, creando una situazione difficile per tutti i membri dell’ecosistema digitale.




[*] In Italia, non è ancora stato definito uno standard ‘in-view’. Per questo studio sono stati utilizzati i parametri raccomandati dall’iniziativa americana ‘Making Measurement Make Sense’, costituita dall’Associazione Nazionale degli Inserzionisti (ANA), l’Associazione Americana degli Inserzionisti Nazionali (4A’s) e l’Interactive Advertising Bureau (IAB). In base a questi parametri è considerato in-view l’annuncio di cui sia stato visualizzato non meno del 50% per almeno 1 secondo. 

Su comScore
comScore, Inc. (NASDAQ: SCOR) è leader globale nella misurazione del mondo digitale e la fonte preferita di digital marketing intelligence. Per maggiori informazioni, visitate www.comscore.com/companyinfo.

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