Non ci sono più dubbi. I neutrini non sono più veloci della luce. Alla 25esima Conferenza Internazionale sulla Fisica del Neutrino (Neu) in corso a Kyoto in Giappone, sono stati presentati i risultati sul tempo di volo dei neutrini dal Cern al Laboratorio del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) da parte degli esperimenti Borexino, Icarus e Lvd e Opera.
I quattro esperimenti, situati nel Laboratorio Infn del Gran Sasso, hanno tutti misurato un tempo di volo consistente con la velocità della luce. Si è risolta dunque con la massima collaborazione tra i diversi esperimenti la vicenda sollevata a settembre scorso dalla presentazione dei dati di Opera, che suggerivano una velocità dei neutrini superiore a quella della luce.
Le analisi condotte negli ultimi mesi hanno dimostrato che le misure di Opera erano affette da un malfunzionamento del sistema di timing della fibra ottica dell'esperimento. "Anche se questo risultato non è così eccitante come qualcuno avrebbe desiderato - ha commentato Sergio Bertolucci, direttore di Ricerca del Cern - si tratta di quello che, in fondo, ci si aspettava".
"La vicenda ha catturato l'immaginazione pubblica e le ha dato l'opportunità di vedere il metodo scientifico in azione: un risultato inaspettato è stato reso noto per essere esaminato e risolto grazie alla collaborazione di esperimenti che sono, normalmente, in concorrenza fra loro. Questo è il modo in cui la scienza si muove", ha aggiunto Bertolucci. Un tema, questo, sottolineato anche da Lucia Votano, direttore dei Laboratori Infn del Gran Sasso.
"E' motivo di grande soddisfazione - ha detto - che quattro diversi esperimenti del Laboratorio Infn del Gran Sasso abbiano potuto misurare con grande precisione la velocità del neutrino su una distanza di 730 chilometri trovando tutti risultati tra loro coerenti e compatibili con la teoria della relatività". Intanto, la collaborazione Opera ha annunciato a Kyoto, nel corso della conferenza sui neutrini, l'osservazione di un secondo neutrino "mutato" tau dopo quello osservato nel 2010.
"L'esperimento Opera - si legge in un comunicato - è stato progettato per la ricerca di un fenomeno fisico molto raro e peculiare: l'oscillazione dei neutrini. La specifica oscillazione, studiata da Opera, è quella dei neutrini muonici, che si trasformano lungo il loro percorso in un tipo diverso di neutrino, i cosiddetti neutrini tau. L'acceleratore al Cern di Ginevra produce un intenso fascio di neutrini muonici, che è inviato verso il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso dell'Infn.
"Grazie all'estrema rarità delle loro interazioni con la materia, - si legge nel comunicato - i neutrini arrivano indisturbati al Gran Sasso, dopo aver attraversato 730 chilometri di roccia. L'apparato dell'esperimento Opera, situato nel laboratorio sotterraneo del Gran Sasso funziona come una macchina fotografica con una massa di 1.250 tonnellate, in grado di registrare le interazioni dei neutrini tau prodotti e quindi di dimostrare in modo diretto l'esistenza del fenomeno delle oscillazioni".
Fonte: INFN
Via: AGI
Foto: © Copyright INFN
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