Mini-robot simili a lombrichi, capaci di entrare nel cervello senza creare traumi, rimuovendo tumori fino ad oggi preclusi al bisturi. Capsule guidate attraverso campi magnetici, che navigano come sommergibili nello stomaco e con mini-telecamere ne riproducono immagini destinate a sostituire la metodica invasiva e fastidiosa della gastroscopia. “Soft robot” costruiti con materiali morbidi e capaci di movimenti più “umani” rispetto ai sistemi robotici attuali.
Sono questi alcuni dei filoni di ricerca e sviluppo su cui si sono confrontati gli oltre 500 scienziati riuniti per BioRob2012 (25-27 giugno), il Congresso mondiale che raduna ogni due anni i massimi esperti di bioingegneria al mondo e che, quest’anno, si è svolto nella capitale sotto l’egida dell'Università Campus Bio-Medico di Roma.
Lunghi circa un centimetro e dal diametro di 13 millimetri, i robot vermiformi che sanno distruggere i tumori senza danneggiare il tessuto sano, sono guidati dal chirurgo, che li manovra con un joystick simile a quello dei giochi elettronici mentre segue i loro movimenti grazie alle immagini catturate in diretta dalla Risonanza magnetica nucleare.
La tecnica si sta sperimentando al momento solo su animali, ha detto il neurochirurgo Jean Marc Simard, dell'università del Maryland. ''I risultati ottenuti finora sono molto positivi, tanto che negli animali si riesce ad eliminare il 95% del tumore'', ha aggiunto. Questo risultato è considerato il più sicuro attualmente raggiungibile perché il margine del 5% è necessario per evitare di danneggiare le aree sane. Simard ritiene che i primi test sull'uomo possano essere condotti fra 3 o 5 anni.
Tra i temi protagonisti della discussione, il rapporto uomo-robot, che ha visto Josef Carmena, Professore dell'Università di Berkeley, presentare l’attività di ricerca del suo gruppo sui meccanismi con cui il cervello si crea una rappresentazione del corpo e in base ad essa ne controlla in modo naturale le singole parti.
A metà strada tra invasività estrema e sistemi completamente esterni al corpo si collocano i nuovi elettrodi TIME, presentati sempre a BioRob 2012, dai ricercatori dell'Università di Friburgo, e che verranno utilizzati entro l'anno per un nuovo intervento d'impianto di mano robotica guidata direttamente dal cervello.
Gli ingegneri del Laboratorio di Robotica Biomedica e Biomicrosistemi dell’Università Campus Bio-Medico di Roma hanno presentato Evryon, modello sperimentale di esoscheletro, un robot indossabile come un pantalone e in grado di aiutare disabili e persone anziane nella camminata. Evryon è frutto della collaborazione con altri sei atenei europei.
Oltre trecento i programmi di ricerca presentati nei tre giorni di BioRob2012 e che hanno offerto un vasto panorama delle sfide con cui si stanno cimentando i gruppi di ricerca di tutto il mondo per sfruttare sempre più le potenzialità della robotica soprattutto nell'ambito della medicina, ma anche nell'impiego di piattaforme artificiali in ambienti e situazioni della nostra vita quotidiana.
Via: ANSA
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