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Internet dà il benvenuto a IPv6, protocollo che ci salverà dal sovraccarico
Internet non è una rete infinita: il numero di indirizzi web è che si possono creare è limitato. Quando nel 1981 venne rilasciato il protocollo IPv4, nessuno si sarebbe aspettato che poco più di vent'anni dopo la rete avrebbe superato i 4,3 miliardi di indirizzi web teorizzati all'epoca. Per evitare i rischi di sovraccarico, quindi, lo scorso anno - sempre il 6 giugno - è stato presentato e testato per 24 ore il protocollo IPv6, che oggi entra ufficialmente in azione salvando internet da un 'blocco' inevitabile.
Rispetto ai 4,3 miliardi di indirizzi gestibili dall'IPv4, il nuovo protocollo che è stato già adottato da Facebook, Microsoft e Google, tanto per citare i giganti di internet, potrà raggiungere cifre difficilmente immaginabili oggi, ma anche in futuro, perché eleva il numero 2 alla 128esima, e quindi tocca numeri quantificabili nell'ordine di miliardi di miliardi. Quest'anno il giorno di World IPv6 vede protagonisti grandi Isp (Comcast, Time Warner, AT&T).
In questi ultimi anni, a determinare il sovraccarico della rete sono stati alcuni fenomeni che hanno conosciuto crescite considerevoli. Primo su tutti quello degli smartphone, che con la navigazione su internet spesso 'always on' coprono una parte importante degli indirizzi IP attribuiti sul web. Parallelamente si è creato un traffico anche di quei dispositivi che non sono propriamente smartphone, ma che si aggiungono grazie al concetto di 'internet of things', ovvero di 'internet delle cose':
eBook reader, tablet, console di gioco, ma anche apparecchiature domotiche come frigoriferi o televisori connessi alla rete. Tutti questi infatti, così come i computer di casa, di lavoro e gli smartphone, hanno accesso al web e quindi diventano 'padroni' di un indirizzo univoco. Con l'IPv6 - che inizialmente affiancherà l'IPv4 per almeno una decina di anni in attesa che tutti lo adottino e cambino le proprie infrastrutture per supportarlo - problemi non ce ne dovrebbero più essere.
Fonte: Adnkronos
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