La Guardia di Finanza di Rho nei giorni scorsi ha ultimato un'attività di polizia economico-finanziaria nei confronti di una donna di Cornaredo che, attraverso alcuni siti web, pubblicizzando un fantomatico lavoro a domicilio consistente nella trascrizione di indirizzi di corrispondenza, era riuscita a scucire, ad una moltitudine di persone, piccole somme di denaro (dai 20 ai 39 euro) che le hanno fruttato, dal 2007 ad oggi, un bottino di circa 180.000 euro. Lo comunica, in una nota, la Guardia di Finanza di Milano.
I finanzieri della compagnia di Rho, attraverso perquisizioni ed indagini finanziarie, hanno potuto constatare che, in realtà, quella posta in essere dalla donna era sostanzialmente riconducibile alle cosiddette ''catene di Sant'Antonio''. La donna si avvaleva anche di una rete di ''collaboratori'', pubblicizzando la propria attività attraverso la rete utilizzando siti web, con dominio in Italia e all'estero, dove venivano veicolati messaggi ingannevoli idonei ad attirate l'attenzione di gente in cerca di lavoro.
Tale modo di operare configura, quindi, la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone ed in cui il diritto a reclutare si trasferisce all'infinito previo il pagamento di un corrispettivo. I siti gestiti da provider italiani sono stati sequestrati ed oscurati e gli altri seguiranno la stessa sorte non appena saranno completate le procedure internazionali. Le ''catene di Sant'Antonio'' sono vietate dall'ordinamento italiano ed i promotori sono soggetti a sanzioni penali.
Per questo motivo la donna di Cornaredo è stata deferita all'a.g. La stessa dovrà inoltre corrispondere all'erario le imposte commisurate al non trascurabile guadagno. Un anno di carcere è previsto sia per chi organizza il gioco, sia per chi fa proselitismo alla ricerca di altre vittime (http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0074860.pdf). La vicenda, resa celebre dalle sortite scomposte e simpatiche della protagonista, era stata portata alla ribalta durante l'inverno scorso da Max Laudadio durante la nota trasmissione televisiva ''Striscia la notizia''.
Via: ASCA
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