Scende in campo Google dopo che il tribunale di San Josè ha condannato Samsung a pagare Apple 1,05 miliardi di dollari in danni per aver infranto alcuni dei suoi brevetti. In un comunicato il motore di ricerca, partner di Samsung, dice che "che il verdetto verrà riesaminato in appello per valutare la validità dei brevetti e la loro violazione. La maggior parte dei brevetti in discussione non riguarda il nucleo centrale di Android".
"La corte d'appello - si legge ancora in un comunicato di Mountain View riportato dall'agenzia Bloomberg - rivedrà le violazioni e la validità dei reclami sui brevetti". Gran parte di queste - continua Google - non riguardano il nucleo centrale del sistema operativo Android e sono in fase di riesame da parte dell'Ufficio Brevetti degli Stati Uniti".
"L'industria della telefonia mobile - prosegue il comunicato di Google - sta sviluppandosi velocemente e tutti gli attori in gioco si rifanno a idee che sono in circolo da decenni. Noi lavoriamo con i nostri partner per dare ai consumatori prodotti innovativi ed affidabili e non vogliamo che niente ponga dei limiti a questo".
"Questo verdetto è una grande vittoria per Apple contro l'ecosistema Android", ha detto Toni Sacconaghi , analista di Sanford C. Bernstein & Co., in un rapporto di ricerca di oggi. "Detto questo, non credo che sia un gioco che cambierà la perdita per Android". I giurati che hanno condannato Samsung, confessano di aver considerato una e-mail di Google decisiva per arrivare alla loro decisione finale.
In un'intervista di Velvin Hogan, il capo della giuria composta di nove membri, rivela che al momento di stabilire se l'infrazione di Samsung fosse "intenzionale" o meno, "sapevamo a chi rivolgerci". A questo proposito Hogan cita una e-mail di Google, l'azienda che fornisce Android, il sistema operativo degli smartphone Samsung, la quale invitava nel 2010 i sudcoreani a modificare il design dei loro prodotti, il quale era troppo simile a quello della Apple.
La vittoria di Apple contro Samsung rafforza la posizione di centralità del gruppo nell'industria wireless e potrebbe portare gli operatori e anche Google a riconsiderare le loro strategie e a rivedere i loro prodotti. Con la sentenza i nove giurati hanno lanciato il segnale che i produttori devono prestare maggiore attenzione nell'incorporare elementi base nel software e nel design dei loro dispositivi mobili.
Via: Rai News 24
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