Rubano il PC di una bambina malata, appello su Fb della mamma ai ladri


Rubano il computer dove ci sono tutte le immagini e i video della vita della figlia, affetta da una gravissima malattia. La piccola si chiama Ludovica e la madre, sin dalla nascita, ha scattato foto e girato video di lei che gattona, spegne la candelina del suo primo anno di vita e delle sue conquiste quotidiane. I ricordi dell'infanzia, però, sono andati via, insieme al computer, rubato qualche giorno fa nella casa al mare della famiglia Atzeni, in affitto a Torvaianica.

La madre ha lanciato un appello ai ladri anche su Facebook, affinché restituiscano il terminale, fonte di memorie e di documenti utili, che tengono traccia dell'evolversi della patologia della piccola Ludo. “Non sapete quanto male mi avete fatto“, queste le parole del genitore. Le foto mostravano la bambina quando ancora poteva camminare e parlare: “Dentro a quel computer c’è la vita di mia figlia, di quella bambina che non sarebbe più stata come le altre“.

La piccola ha avuto una vita normale fino al terzo anno di età, quando è insorta una rara malattia neurodegenerativa, denominata “Tay sachs giovanile” che ha cambiato l'esistenza di Ludovica. I ladri hanno rubato il pc e anche un saturimetro, l'apparecchio utilizzato per l'ossigenazione del sangue, forse scambiato per il caricatore del portatile. “La Asl ci ha aiutato ma per il computer non so dove sbattere la testa, non so più a chi chiedere aiuto”, commenta la mamma.

Per giorni lei, il marito, tutti i suoi amici hanno cercato per le strade, dentro i cassonetti, tra i cespugli, dietro le macchine parcheggiate. Ogni seduta medica per Ludovica costa 20 mila euro: la madre Francesca ha abbandonato il suo lavoro di fisioterapista per poter stare accanto alla sua bimba, per la quale l'anno scorso è stato giocato anche il Derby del Cuore proprio per far fronte alle costosissime cure che la famiglia affronta ogni mese e che possono essere somministrate in Israele.

“Ora con dei farmaci abbiamo guadagnato un anno di vita, un altro. Andiamo in Israele a prendere il dosaggio necessario per stabilizzare la malattia. Ma ancora se ne sa poco, pochissimo. Fra un anno potrebbe cominciare la sperimentazione, una terapia genica. Chissà, io aspetto, prego e non mollo“. L’associazione romana Salvamamme, dove Francesca fa volontariato da anni, ha messo a disposizione il numero 335-321775 per eventuali comunicazioni che possano risolvere la situazione.

Via: Fan Page
Foto: ANSA

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