Google aggiorna il suo algoritmo, penalizzati i siti che violano il copyright


Google, sotto la pressione della RIAA, ha aggiornato il suo "algoritmo di ricerca" per aiutare gli utenti a trovare più facilmente fonti legittime e di qualità dei contenuti. Cambiano gli algoritmi di indicizzazione e da oggi il motore di ricerca penalizzerà chi viola il copyright. Ai siti che riceveranno un alto numero di richieste di rimozione verrà abbassato il PageRank, indipendentemente dalla presenza di contenuti illegali.

"A partire dalla prossima settimana cominceremo a tenere in considerazione un nuovo fattore nei nostri ranking: il numero delle richieste valide di rimozione che riceviamo nei confronti di siti per motivi di copyright", ha annunciato Amit Singhal, Vice Presidente del settore search engine di Google. "I siti che riceveranno un alto numero di richieste potranno apparire più in basso nei risultati delle ricerche".

"Da quando abbiamo riattivato la rimozione di contenuti per questione di copyright - scrive ancora Singhal - le richieste sono aumentate a dismisura. Solo negli ultimi 30 giorni ne abbiamo ricevute 4,3 milioni. Ora useremo questi dati per penalizzare i siti che hanno violato il copyright". Google non rimuoverà alcuna pagina finché non riceverà una valido copyright removal notice dal proprietario dei diritti.

"Oggi Google ha annunciato un cambiamento potenzialmente significativo nelle sue classifiche di ricerca che può fare una differenza significativa ai creatori: siti che sono oggetto di un gran numero di avvisi di rimozione di copyright possono essere classificati inferiori nei risultati di ricerca rispetto a prima. Ciò dovrebbe tradursi in classifica per i migliori servizi musicali autorizzati che pagano gli artisti e per consegnare ai fans la musica che amano", ha commentato il Presidente e Ceo di RIAA Cary Sherman.

"Questo cambiamento è un passo importante nella giusta direzione - un passo che abbiamo sollecitato a Google da prendere per un lungo periodo - e ci congratuliamo con l'azienda per la sua azione", ha aggiunto Sherman. E' una mossa a lungo sostenuta dall'industria musicale, e data la posizione dominante di Google nel mercato della ricerca e la documentata importanza dei siti che appaiono nella prima pagina dei risultati di ricerca, si tratta d'uno sviluppo significativo.


Fonte: RIAA
Via: Inside Search

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