Ricerca: italiani studiano modo per catturare il suono dei neutrini


Una vera rivoluzione nello studio della fisica del neutrino. E' il risultato atteso dai ricercatori del dipartimento di Fisica dell'Universita' di Milano-Bicocca dove, nei laboratori di criogenia, e' in corso un progetto di ricerca per lo sviluppo di rivelatori di particelle di nuova generazione, costruiti con film sottili superconduttivi molto sensibili alle bassissime temperature configurati come micro risonatori a microonde. Alcuni dei rivelatori molto avanzati utilizzati oggi negli esperimenti di fisica del neutrino sono di tipo termico e registrano le variazioni infinitesimali di temperatura che il passaggio di una particella provoca nella materia che attraversa rivelandone la presenza. I nuovi rivelatori del progetto di Milano-Bicocca, invece, sono come delle minuscole canne d'organo costruite con materiali superconduttori della famiglia dei nitruri e dei carburi metallici in grado di rivelare le alterazioni al loro 'suono' caratteristico prodotte dal passaggio delle particelle. Questa caratteristica permettera', per esempio, di misurare con migliaia di rivelatori l'energia dei neutrini emessi dai nuclei con precisioni estreme, meglio di una parte su mille, e con grande velocita'. "Nello sviluppo di questi rivelatori ha spiegato Angelo Nucciotti, ricercatore di fisica nucleare e coordinatore del progetto, in una nota dell'ateneo - e' riposta la speranza di rispondere ad alcune domande fondamentali per la comprensione dell'universo. In particolare, quale sia l'esatta massa del neutrino e se il neutrino e l'anti-neutrino siano o meno la stessa particella, ovvero se il neutrino sia o meno un particolare tipo di particella prevista da Ettore Majorana". Fondazione Cariplo ha contribuito con un finanziamento di quasi 400 mila euro. "Questa iniziativa, ha detto Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo, sposa perfettamente gli obiettivi del bando sul reclutamento internazionale: sostenere progetti eccellenti, attrarre autorevoli ricercatori stranieri e creare occasioni di crescita per giovani ricercatori".

Fonte: AGI

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