Oggi, Giovedì 30 dicembre a mezzogiorno (le 19 in Italia) è stato processato l'ultimo rullino Kodachrome della storia. Nell'ultimo laboratorio fotografico al mondo rimasto a operare sulla classica pellicola che nemmeno la Kodak produce più dal 2009.
L'ultimo rullino è stato processato al Dwayne's Photo, l'ultimo laboratorio fotografico al mondo che ancora aveva un'apparecchiatura K-14 adatta allo sviluppo della pellicola Kodachrome, situato a Parsons, in Kansas. Una volta erano venticinque i laboratori che svolgevano questo tipo di lavoro. Ne restavano ancora uno in Giappone e uno in Svizzera. E, alla fine, solo quello in Kansas.
Dal 1935 la Kodachrome ha fatto la storia della fotografia: «Kodachrome non è stata solo una pellicola, ma una vera icona di un'epoca: la prima pellicola a colori accessibile a tutti», ha detto Todd Gustavson, del museo della fotografia George Eastman House di Rocherster, la cui sede si trova nell'ex abitazione del fondatore della Kodak.
Kodachrome negli anni Settanta-Ottanta divenne sinonimo di foto di qualità, tanto che Paul Simon nel 1973 intitolò una sua canzone con il nome della pellicola. «Mamma non portarmi via la mia Kodachrome», così cantava il cantautore nella sua celebre canzone dedicata alla prima pellicola a colori prodotta da Eastman Kodak.
Kodachrome è stata utilizzata dai più grandi fotografi, specie quelli naturalisti, per l'altissima qualità dei dettagli e dei colori che nessun processo digitale fotografico è finora riuscito a uguagliare. E' stata anche la prima pellicola a colori destinata al grande pubblico, quella che ha chiuso l'epoca delle stampe in bianco e nero per le foto personali e di famiglia.
L'ultimo rullino a essere processato è stato quello di Dwayne Steinle, il proprietario e fondatore del laboratorio fotografico di Parsons: l'ultima foto è stata una immagine di gruppo di tutto lo staff davanti all'ingresso del suo negozio. Oggi è andato via un altro pezzo di storia.
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