Julian Assange ha firmato contratti da oltre un milione di sterline per la sua autobiografia. Lo ha reso noto in un'intervista concessa al Sunday Times. Il fondatore di Wikileaks ha spiegato che la somma gli servirà per nella difesa dalla accuse di aggressione sessuale nei confronti di due donne, accusa per la quale la Svezia ha chiesto la sua estradizione dalla Gran Bretagna dove è stato arrestato e poi rilasciato su cauzione. «Non voglio scrivere questo libro, ma devo farlo», ha spiegato. «Ho già speso 200 mila sterline in legali e devo difendermi e proteggere Wikileaks».
Assange riceverà 800 mila dollari (600 mila euro) dal suo editore americano Alfred A. Knopf e 325 mila sterline (380 mila euro) dal britannico Canongate. Altri contratti porteranno i suoi proventi complessivamente a 1,1 milioni di sterline, pari a circa 1,3 milioni di euro. Le sue memorie faranno seguito a quelle del suo ex numero due Daniel Domscheit-Berg, il cui «Inside WikiLeaks: My Time at the World's Most Dangerous Website» sulla storia del sito che pubblica le fuge di notizie dovrebbe essere pubblicato il 27 gennaio in Germania, e subito dopo tradotto in inglese.
L'ex portavoce di WikiLeaks si è dimesso lo scorso settembre dichiarando alla stampa che il sito campione della trasparenza non era sufficientemente trasparente nel modo di prendere le decisioni e aveva concentrato troppo potere intorno alla figura del suo fondatore, con il risultato che nel momento in cui Assange è stato arrestato, il sito è rimasto gravemente menomato. La settimana scorsa, Domscheit-Berg ha lanciato OpenLeaks, un sito alternativo a Wikileaks, che promette di essere più trasparente nella gestione, ma altrettanto potente nella pubblicazione di scoop scomodi per i governi del mondo.
Assange riceverà 800 mila dollari (600 mila euro) dal suo editore americano Alfred A. Knopf e 325 mila sterline (380 mila euro) dal britannico Canongate. Altri contratti porteranno i suoi proventi complessivamente a 1,1 milioni di sterline, pari a circa 1,3 milioni di euro. Le sue memorie faranno seguito a quelle del suo ex numero due Daniel Domscheit-Berg, il cui «Inside WikiLeaks: My Time at the World's Most Dangerous Website» sulla storia del sito che pubblica le fuge di notizie dovrebbe essere pubblicato il 27 gennaio in Germania, e subito dopo tradotto in inglese.
L'ex portavoce di WikiLeaks si è dimesso lo scorso settembre dichiarando alla stampa che il sito campione della trasparenza non era sufficientemente trasparente nel modo di prendere le decisioni e aveva concentrato troppo potere intorno alla figura del suo fondatore, con il risultato che nel momento in cui Assange è stato arrestato, il sito è rimasto gravemente menomato. La settimana scorsa, Domscheit-Berg ha lanciato OpenLeaks, un sito alternativo a Wikileaks, che promette di essere più trasparente nella gestione, ma altrettanto potente nella pubblicazione di scoop scomodi per i governi del mondo.
Fonte: Il Corriere
Via: La Stampa
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