L'Lhc, l'acceleratore di particelle del Cern di Ginevra, ha stabilito un nuovo record di intensità dei fasci di protoni che scorrono al suo interno. Dopo aver raggiunto l'energia piu' elevata al mondo, i suoi fasci sono ora cosi' intensi che il numero delle probabili collisioni e' salito a 50 milioni al secondo e supera del 20% quello dell'acceleratore americano americano Tevatron, del Fermilab di Chicago, destinato a chiudere entro l'anno.
Continua dunque la corsa dei fisici del Cern alla simulazione del Big Bang, l'esplosione primigenia che 13,7 miliardi di ani fa diede origine all'universo, per trovare il Bosone di Higs, la cosiddetta 'particella di Dio', prevista dal 'Modello Standard', ma mai individuata. Nell'acceleratore da 27 km e 3,9 miliardi di euro, il Large Hadron Collider (Lhc) di Ginevra, e' stato raggiunto un livello di luminosita' di 467.000 miliardi di miliardi di miliardi (467 seguito da 30 zero) per centimetro quadro al secondo.
Per il Cern il nuovo record segna una pietra miliare nelle attivita' di messa a punto in corso: ''e' una tappa importante perche' avere un'intensita' maggiore significa poter raccogliere piu' dati, e avere molti dati aumenta la possibiltia' di fare nuove scoperte'', ha detto il direttore generale del Cern, Rolf Heuer. C'e' un grande entusiasmo al Cern: ''si deve alla sensazione tangibile che ci troviamo sulla soglia di nuove scoperte'', ha osservato il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci.
''Grazie all'intensita' che abbiamo raggiunto possiamo calcolare che adesso le collisioni probabili sono diventate 50 milioni al secondo'', ha detto Leonardo Rossi, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn),rappresentante italiano dell'esperimento Atlas, uno dei quattro grandi esperimenti in corso nell'Lhc. Avere un maggior numero di collisioni, ha detto ancora Rossi, ''significa avere una maggiore probabilita' di vedere eventi molto rari e di poter risalire indietro nel tempo, fino al Big Bang''.
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