Arrivano dagli Usa dei nuovi documenti riservati, appena pubblicati sul sito del Bureau (The Vault), che fanno luce sui presunti avvistamenti di Ufo avvenuti nei cieli americani negli anni '40. Questa volta il documento sugli Ufo viene niente meno che dall'FBI. I documenti, scovati dal giornale Salt Lake Tribune ma accessibili a tutti, danno conto di almeno due avvistamenti, uno nello Utah e uno nel New Mexico (il famoso incidente di Rosswell).
Il primo X-files, è una rapporto dell'Fbi firmato dall'agente Guy Hottel e datato 22 marzo 1950, descrivendo tre oggetti non identificati precipitati in New Mexico, tutti di un diametro di 16 metri e leggermente rialzati al centro, con al loro interno nove figure umanoidi alte circa 90-100 centimetri. Questo è quanto si legge nel documento: «Ogni disco era occupato da tre corpi di forma umanoide alti meno di un metro, vestiti con un tessuto metallico a trama molto fitta. Ogni corpo era avvolto in una specie di bendaggio simile alle tute anti gravità usate dai piloti collaudatori».
Il caso però ha continuato ad alimentare sospetti e ancora oggi viene avanzata l'ipotesi che a cadere nel deserto non fu un pallone sonda, ma qualcosa di sconosciuto. Secondo il rapporto i velivoli sarebbero precipitati a causa della potente interferenza dei radar dell'aviazione statunitense. Sul secondo avvistamento i documenti risalgono al 4 aprile 1949, quando alcuni agenti dell'Fbi nello Utah, inviarono un documento "urgente" al direttore del Bureau, J. Edgar Hoover.
Nell'X-files si parla di due agenti di polizia e del custode di un negozio che avrebbero visto un Ufo volare sui cieli della cittadina di Logan per poi esplodere. Il cablogramma, intitolato "Dischi volanti", recita :«I tre videro un oggetto di colore argenteo che si stava avvicinando alle montagne del Sardine Canyon e che è sembrato esplodere in un'eruzione di fuoco. Diversi cittadini di Trenton dissero di aver visto quello che sembrò essere una doppia esplosione aerea seguita da oggetti cadenti». I documenti sono raggiungibili collegandovi a questa pagina sul sito dell'FBI.
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