Si chiama Raton, il suo nome in spagnolo vuol dire 'topo', ma è un toro di circa 500 kg, tutto muscoli e “cattiveria”, e sta diventando la star dell’estate spagnola, dopo che domenica, a Valencia, ha ucciso a cornate il suo terzo uomo. E la Spagna delle corride impazzisce per la “leggenda nera” del «toro assassino».
Domenica, nella Plaza de Toros di Xativa, Raton ha colpito più volte, sollevandolo dal suolo come fosse un pupazzo inanimato, un uomo di 30 anni, che era saltato giù dagli spalti per sfidarlo, seguendo una pericolosa tradizione che da secoli in Spagna vuole che giovani e meno giovani dimostrino coraggio e virilità sfidando le corna di un toro nelle innumerevoli “fiestas”, dell’estate organizzate praticamente ovunque.
Lo sfidante di Xativa, però, era quasi certamente ubriaco: il servizio di sicurezza lo aveva già allontanato, ma lui si era rituffato nell’arena, proprio davanti al micidiale Raton, la star “cattiva” della “ganaderia” (l’allevamento) Gregorio de Jesus. C’è chi si stupisce che Raton sia ancora in circolazione: il suo proprietario aveva deciso di toglierlo dalle arene e di indirizzarlo verso una più tranquilla carriera di riproduttore, ma la fama del «toro killer» ormai sposta le folle.
Gli organizzatori delle “fiestas” sarebbero pronti a tutto, pur di averlo: «Cosa fai se ti mettono un assegno in bianco davanti al naso e ti dicono di scriverci la cifra che vuoi?», si giustifica il proprietario. E in effetti: per un’ora di “lavoro”, Raton viene pagato 10mila euro, mentre gli altri tori “prendono” fra i mille e i duemila euro. Tutti lo vogliono, si legge anche su El Pais, e quando c’è lui, il prezzo dei biglietti raddoppia.
Ma c’è anche chi si scandalizza: El Mundo, in un recente editoriale aveva tuonato che «la barbarie non può essere una forma di divertimento in una società avanzata». Ma su Internet Raton è già una leggenda vivente: i video delle sue cornate impazzano su YouTube, e ora ha addirittura le immancabili, seguitissime pagine su Facebook, “El toro Raton”.
Via: ANSA
Foto dal Web
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