Lanciata Juno, obbiettivo della missione studiare formazione di Giove


È partita dal Launch Complex 41 del Kennedy Space Center a Cape Canaveral la seconda missione del programma New Frontiers della NASA. Il lancio della sonda Juno, a bordo del razzo Atlas V 551, è avvenuto con un ritardo di 51 minuti rispetto a quanto previsto, alle 18:25 (invece delle 17:34) del 5 Agosto. Ancora diciotto minuti e la finestra di lancio si sarebbe chiusa, provocando un rinvio. 

Cinquantaquattro minuti dopo il decollo la sonda si è separata dal vettore per immettersi in orbita. L'importante contributo scientifico del nostro paese alla missione consiste nei due strumenti di bordo: JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper), lo spettrometro a immagine infrarosso realizzato da Selex-Galileo; e KaT (Ka-Band Translator), il dispositivo di radioscienza realizzato da Thales Alenia Space-I

"Il successo del lancio della sonda Juno, con a bordo i due strumenti italiani, rappresenta - afferma il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese - un importante risultato per la tecnologia e la ricerca del nostro Paese. Juno con le sue oltre trenta orbite al giorno dovrà dirci e raccontarci, grazie anche al contributo degli strumenti italiani, la vera struttura e la massa di Giove, come è nato e come funziona il suo campo gravitazionale". 

"L’industria e la ricerca italiana hanno dimostrato, con questa missione, di possedere capacità e know-how tali per competere alla pari con gli altri Paesi. In particolare, la sonda cercherà di accertare la quantità d'acqua contenuta nel pianeta, l'eventuale presenza di un nucleo solido al suo centro e l'origine della famosa Macchia rossa, una gigantesca tempesta anticiclonica in corso da almeno 300 anni". 

"Al pianeta Giove l’Italia è legata - ricorda il presidente dell’ASI - anche attraverso Galileo Galilei. Un legame che si è ulteriormente consolidata per la presenza sulla sonda di una targa, realizzata da ASI con il contributo dell’Università di Padova e del suo rettore Giuseppe Zaccaria, raffigurante lo scienziato italiano e la sua firma con uno scritto di alcune righe dagli appunti sulla scoperta delle prime due lune di Giove".





Fonte: ASI
Immagine: ASI

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