Microsoft denuncia Google alla Ue per abuso posizione dominante


Microsoft ha presentato denuncia formale nell'ambito dell'indagine sulle presunte pratiche anti-competitive di Google nel mercato della ricerca online. Lo annunciato il consulente legale della società, Brad Smith, sul suo blog ufficiale. "Riconosciamo che Google ha apportato nello scorso decennio una serie di innovazioni per le quali dovremmo complimentarci. La società ha fatto molto per promuovere la sua lodevole missione di organizzare l'informazione mondiale, ma siamo preoccupati dall'estensione di una condotta mirante a bloccare la creazionedi qualsiasi alternativa da parte dei concorrenti", scrive. La Commissione europea ha avviato un'indagine formale nei confronti di Google il 30 novembre, e tiene sott'occhio due mercati: ricerca e pubblicità online. Microsoft affianca quindi altre aziende che hanno presentato un esposto alla Commissione Europea sempre sullo stesso tema e la Commissione stessa richiederà a Google la sua opinione, ma non saranno per ora rilasciate altre informazioni, ha dichiarato la portavoce per la commissaria alla concorrenza Joaquín Almunia. Google dal canto suo ha affermato già di non essere sorpresa della mossa di Microsoft "visto che una delle loro sussidiarie era anche tra i querelanti originali. Dal canto nostro continuiamo a discutere il caso con la Commissione Europea e siamo lieti di spiegare a chiunque come funziona il nostro business". Microsoft e Yahoo detengono insieme circa il 25% del mercato dei motori di ricerca negli Stati Uniti. Microsoft Bing è anche alla base di Yahoo dopo che le due aziende hanno stretto un’intesa nel luglio 2009. La situazione in Europa è però diversa: Microsoft, Yahoo e altri piccoli player hanno appena il 5% mentre Google il 95%. E secondo Smith Google ha recintato alcuni dei suoi contenuti per impedirne l’indicizzazione in Bing prendendo costantemente misure per bloccare gli inserzionisti sull’uso dei suoi sistemi. In Google, frattanto, si resta ottimisti circa i risultati che emergeranno a conclusione delle indagini avviate dalla Commissione Europea. "Noi continueremo a discutere il caso in sede europea e saremo ben lieti di spiegare a tutti come funziona il nostro business".

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