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Chiude l'ultima fabbrica al mondo di macchine per scrivere in India
Ha chiuso i battenti in India l'ultima fabbrica al mondo che produceva macchine da scrivere, Paese dove sono ancora utilizzate dalle amministrazioni pubbliche. Come riferisce il quotidiano britannico Daily Mail, la Godrej & Boyce di Mumbai ha chiuso il suo stabilimento nella città indiana. L'impresa, che fabbricava macchine per scrivere dagli anni Cinquanta, non ha che alcune centinaia di apparecchi in magazzino, la maggior parte modelli di lingua araba. Ne vendeva ancora 50mila all'anno all'inizio degli anni Novanta, ma questa cifra è scesa a 800 nel 2010. Milind Dukle il direttore generale dell'azienda, ha spiegato i motivi dela chiusura al quotidiano indiano Business Standard: "Non si ricevono più molti ordini. A partire dagli anni Duemila, i computer hanno iniziato a dominare. Tutti i produttori di macchine per scrivere per ufficio hanno interrotto la loro produzione, eccetto noi. Nel 2009, producevamo dai 10 ai 12mila apparecchi all'anno. Oggi, il nostro principale mercato è quello delle agenzie di difesa, dei tribunali e degli uffici governativi". L'azienda aveva iniziato la produzione nel 1950, quando il primo ministro Jawaharlal Nehru aveva descritto la macchina da scrivere come un simbolo dell'emergente indipendenza e l'industrializzazione indiana. La prima macchina da scrivere commerciale fu prodotta negli Stati Uniti nel 1867 e fu messa sul mercato dall’industria Remington nel 1874. Dalla fine del secolo si sviluppò nel formato standard - tra cui una tastiera qwerty - che oggi conosciamo. Nel 20° secolo ottenne un successo enorme, raggiungendo il picco delle vendite negli anni 70. Una delle prime industrie che riuscì ad impadronirsi del mercato delle macchine da scrivere fu l’IBM, fino al 1993 quando la domanda incominciò a declinare e produsse la sua ultima macchina la Wheelwriter. Le macchine da scrivere sono ambite dai collezionisti, alla ricerca soprattutto di quelle che risalgano a prima del 1920 quando poi divennero standardizzate.
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