Ne dà notizia l'agenzia di stampa AGI. In un video, pubblicato su Internet, si vedono due soldati in servizio di leva, nell'unita militare numero 64845 di Starosusoevka, nella Siberia orientale. Ilnar Nazmiev e Pavel Jankovsky danno fuoco a un gattino nero, un cucciolo di 2 o 3 mesi. Prima di ucciderlo, giocano con lui, lo accarezzano. Poco dopo, uno dei due militari lo prende tra le mani, tira fuori dalla tasca una bottiglietta di benzina e gli da' fuoco.
I due soldati ridono, qualcuno li riprende con una videocamera mentre il gattino, avvolto dalle fiamme, prova invano a fuggire, fa qualche passo. Poi muore. I tre si allontanano in cerca di un'altra vittima, di un altro trofeo da mostrare ai loro sadici 'fan' sul social network vkontakte.ru, una sorta di Facebook in versione russa. Non si tratta di un caso isolato: sul web, in Russia, e' facile trovare gruppi di persone accomunati dall'obiettivo impunemente dichiarato di "liberare le citta' dalle bestie".
Sono i 'dog hunters', cacciatori di cani - ma non solo - che, grazie a una legislazione quasi assente in materia, tra la fine dell'anno scorso e oggi, hanno ucciso centinaia, forse migliaia di animali domestici. Di questi squadroni della morte fanno parte molti militari russi. Associazioni che si battono per i diritti degli animali hanno chiesto al presidente, Dimitry Medvedev, che venga fatta giustizia.
La speranza è che almeno i "due mostri" del video, dei quali si vede chiaramente il volto, siano puniti severamente. Piu' di 3.000 firme sono state raccolte sul sito www.democrator.ru con la petizione numero 4282, e su www.thepetitionsite.com, dove le adesioni sono piu' di 40mila. Organizzazioni e singoli cittadini hanno presentato esposti alla procura civile e militare.
Ma finora contro i due soldati non e' stato preso alcun provvedimento. I vertici dell'esercito si sono limitati a "prendere in esame la questione". Un altro video risale ai primi mesi di quest'anno. Il filmato e' talmente atroce che e' stato censurato da alcuni provider Internet e vietato dagli organi di vigilanza russi, per "evitare di danneggiare la salute psichica dei cittadini". Nel video alcuni soldati di leva, tra una risata e l'altra, torturano, mutilano e uccidono un cane.
Anche in questo caso, la procura militare ha pubblicato solo un breve messaggio sul sito ufficiale (http://www.sledcom.ru/news/41406.html) in cui annuncia che prendera' in esame il caso e cerchera' di trovare i colpevoli. Solo dopo una campagna animalista che dura da piu' di un anno, qualcosa comincia a muoversi alla Duma che si e' riunita il 24 febbraio per discutere il disegno di legge sul "comportamento responsabile verso gli animali". Il disegno di legge vieta ogni tipo di maltrattamenti, lesioni, mutilazioni di animali, ma anche i combattimenti tra cani.
Via: AGI
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