Con l'ultimo atterraggio giovedì scorso in Florida, lo Space Shuttle Atlantis ha posto fine a un'epoca e l'avversario di sempre della Nasa, l'agenzia spaziale russa Roscosmos, ha voluto concedere l'onore delle armi al concorrente. "L'atterraggio oggi d'Atlantis mette fine senza alcun dubbio a uno dei capitoli importanti della storia della conquista dello Spazio", ha sottolineato Roscosmos in un comunicato.
"In trent'anni - ha continuato - le navette hanno assicurato non solo l'accesso allo spazio per degli uomini, ma anche la messa in orbita di carichi voluminosi, senza i quali la costruzione della Stazione spaziale internazionale (ISS) non sarebbe stata senza dubbio possibile".
Accanto alla diplomazia, tuttavia, traspare una celata soddisfazione da parte del concorrente russo che vent'anni fa dovette fermare il programma per la costruzione del suo shuttle, la navetta spaziale Buran, a causa della caduta dell'Unione sovietica.
"L'era delle navette è finita", ha affermato Roscosmos. "Per la Russia - ha continuato - è l'inizio di una nuova tappa nel quadro del programma ISS, nella quale le navette spaziali Soyuz non hanno più doppioni". In effetti la Soyuz russa, erede di quella Soyuz che nel 1961 portò il primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin, resta l'unico mezzo che possa portare astronauti e cosmonauti sulla stazione spaziale e non andrà in pensione "almeno fino al 2016".
Anche perché - ha tenuto a precisare l'agenzia russa - non si tratta come accusa qualcuno di "una vecchia navetta" ma d'un mezzo "costantemente modernizzato". E dopo l'ultimo volo dello Shuttle, saranno i privati a finanziare le prossime imprese spaziali. La sfida si sposta sulla riconquista della Luna al quale sta pensando Google.
La fondazione X Prize, con Google Lunar, ha creato una sorta di concorso con un premio di 30 milioni di dollari per l'imprenditore in grado di spedire nello spazio un robot capace di camminare sul suolo lunare per almeno 500 mt e inviare da lì immagini e dati sulla Terra. Le missioni spaziali destinate all'esplorazione della Luna riscuotono l'interesse sia della scienza che della tecnologia.
Rappresentano, inoltre, una occasione insostituibile per testare strategie e strumenti per missioni verso obiettivi lontani. In questo contesto si colloca la competizione Lunar Google X Prize, che richiede ai partecipanti di realizzare una missione lunare, finanziata in larghissima parte da privati, mirata a sbarcare un rover sulla Luna, che rispetti particolari requisiti di mobilità, e a rinviare immagini sulla Terra.
Come il più grande premio incentivo di tutti i tempi, il Google Lunar X Prize si propone di creare una nuova era di esplorazione lunare, che sarà più partecipativa e più sostenibile rispetto alla prima gara lunare del 1960. Sono già 29 i team che vi partecipano.
Fonti: TMNews | ANSA
Via: ASI
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