Sanita': in crescita i certificati online, ma chiunque puo' bloccare un account


Continua a crescere il numero dei certificati di malattia dei lavoratori pubblici e privati inviati con il nuovo sistema di trasmissione telematica. Secondo i dati forniti dall'INPS, nella metà dello scorso mese, i certificati trasmessi via web sono stati circa 160.000 (di cui oltre 37.000 nelle ultime 24 ore), con un volume medio di invii giornalieri di oltre 22.500 unita'. Complessivamente i certificati inviati con il nuovo sistema ammontano a 1.566.097 unita'. L'impatto del processo di digitalizzazione in corso emerge chiaramente dal confronto tra flussi cartacei del 2009 e quelli via web 2010. A livello nazionale, la quota di certificati di malattia dei lavoratori privati INPS trasmessi online rispetto al totale dei certificati acquisiti in modalita' cartacea nello stesso periodo del 2009 e' passata dal 20% di agosto, al 45% di settembre, al 56% di ottobre. "Basta desumere dalla Rete il codice fiscale di un medico di famiglia per riuscire a bloccagli l'account di accesso alla certificazione elettronica online, costringendolo a richiedere le credenziali di accesso". A segnalare il rischio tilt è la sezione romana della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), che in una nota rilancia un'inchiesta diffusa nei giorni scorsi durante la trasmissione televisiva 'Percorsi in sanità' in onda su Gold tv. In un filmato è stata spiegata la procedura attraverso cui "chiunque - sostengono i camici bianchi - può bloccare l'account di un medico impedendogli di effettuare l'accesso" al sistema per "la certificazione online di malattia introdotta dalla legge 'Brunetta'. Tutto questo perché - precisa il sindacato - nella scelta della login in accesso si è scelto il codice fiscale, desumibile dagli elenchi pubblici dell'Ordine dei medici". Secondo i medici, quindi, in teoria chiunque può inserire nella casella per l'accesso la login giusta. Ma è molto più complicato indovinare la password, e da qui il rischio tilt: infatti, "sbagliando la pass per tre volte, il sistema si blocca, costringendo il titolare a richiederla".

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