Trent'anni fa il primo computer portatile, Osborne-1 pesava 11 chili


Trent’anni fa, in questi primi giorni di aprile arrivò Osborne 1, il primo computer portatile (in realtà apparteneva alla categoria dei 'trasportabili') della storia. L'Osborne-1 richiedeva al suo possessore una certa forza fisica perché pesava ben 11 chili. Un tablet di oggi al massimo arriva a 6-800 grammi e un laptop a non più di 2-3 kg. Aveva una capacità di memoria Ram di 64 Kbyte, utilizzava il sistema operativo CP/M, il predecessore di PC-Dos e MS-Dos, e come software, Wordstar e SuperCalc, entrambi entrati poi nella storia dell'informatica.  Un chip di RAM dinamica 4.116 16.384 x 1-bit faceva da memoria centrale, condivisa tra memoria CPU e memoria video. Boot e BIOS (non tutto) stavano in una EPROM di 4 kilobyte. Un’altra EPROM serviva per generare caratteri ASCII minuscoli, maiuscoli e grafici. Le caratteristiche hardware:
  • Floppy disk single sided e single density, da 5.25 pollici
  • CPU Z80 4 Mhz
  • Memoria centrale da 64 kilobyte
  • Tastiera da 69 tasti integrata nel coperchio del case
  • Display monocromatico da 5 pollici da 128 x 32 caratteri
  • Porta parallela configurabile IEEE-488
  • Porta RS-232 per collegamenti a modem esterni o stampanti.


Costava 1795 dollari, ma per portarselo a casa si dovevano aggiungere altri 2000 dollari per il pacchetto software incluso. Nonostante lo schermo da appena 5 pollici (13 cm), ebbe comunque successo, testimoniato da vendite per circa 250 milioni di dollari, tra il 1981 e il 1983. Tra l'altro il computer è diventato famoso anche per l'"Effetto Osborne": l'annuncio prematuro del suo successore, più potente e meno costoso, provocò infatti un calo drastico delle vendite, contribuendo a portare al fallimento l'azienda, nel 1983. Un errore che ha "fatto scuola" nell'industria informatica. Cinque anni dopo l'IBM lanciò il suo 'Convertible', che pesava la metà e aveva uno schermo Lcd molto più grande, oltre a 'ben' 512 Kbyte di memoria RAM. In seguito il computer portatile continuò a perdere peso mentre contemporaneamente crescevano le dimensioni dello schermo, che dal 1991 divenne standard a colori.

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