Il mandato di cattura internazionale, emesso dall'Interpol, su richiesta della Svezia, lo scorso 20 novembre, nei confronti di Julian Paul Assange, fondatore di Wikileaks, sta animando e dividendo il popolo di Facebook. Sono moltissimi infatti i gruppi pro e contro nati in tutto il mondo nei confronti del mandato d'arresto internazionale dell'ex-hacker australiano.
Numerosi sono i gruppi e le pagine che lo sostengono e che sono a favore del suo sito, Wikileaks nella convinzione che grazie ad Assange sono stati diffusi documenti che hanno rivelato lati nascosti dei potenti della terra. Ci sono poi alcuni gruppi che si esprimono a favore dell'arresto di Assange, convinti che il fondatore di Wikileaks e le sue rivelazioni stiano mettendo a rischio la sicurezza dell'intero pianeta.
Intanto il sito Wikileaks accusa gli Usa di aver oscurato il suo dominio. 'Wikileaks.org e' stato ucciso dagli Usa', si legge sulla pagina Twitter del sito di Assange e oggi non e' possibile collegarsi. Secondo il sito della tv americana Cnbc, il provider che forniva il dominio wikileaks.org, EveryDNS.net, ha reso notodi aver interrotto la fornitura del dominio alle 22 di ieri per violazione di una clausola. La ragione: i ripetuti attacchi DDOS farebbero correre grossi rischi alle sue infrastrutture.
Questi ultimi infatti mirerebbero "a saturare il server del sito, mandandolo in tilt e mettendo in pericolo la stabilità di tutti gli altri servizi collegati", ha dichiarato EveryDNS che gestisce quasi 500.000 altri siti web. WikiLeaks ha quindi reso di nuovo accessibile il suo sito con un dominio svizzero, wikileaks.ch.
Il noto portale è però accessibile ache attravero mirrors disponibili agli indirizzi: http://213.251.145.96/ o http://46.59.1.2/ o anche http://88.80.13.160/. D'altra parte dopo essere stato "esplulso" da Amazon, il sito WikiLeaks è alloccato in Francia sui server della società OVH ed in Svezia nel bunker di Bahnhof. Aziende come EveryDNS.net fornisce nomi di domini e li trasforma in indirizzi IP. Quando il servizio si interrompe, il sito è disattivato.
Fonti: Adnkronos | Notebook Italia
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