La conoscenza aiuta a rendere liberi e dunque è importante approfondire i diversi aspetti tecnologici, scientifici, culturali e sociali.
Licenziata, si vendica cancellando dati aziendali con sua password
La Polizia Postale di Catania ha denunciato in stato di libertà una 43enne per accesso abusivo a sistema informatico. L'indagata ha utilizzato le credenziali di accesso al sistema di uno studio commercialista della provincia e ha cancellato la posizione assicurativa di tutte le ditte, trentasette società, in delega allo studio. Ma la cancellazione delle posizioni INAIL di 37 rispettivi clienti, non è un problema da poco per il commercialista, secondo FEDERPRIVACY, che nel licenziare la donna pare essersi dimenticato che questa possedesse le chiavi di accesso al sistema, anche dopo mesi dalla fine del rapporto di lavoro. Il conseguente danno derivante da non aver adottato dovutamente le misure di sicurezza prescritte dal Garante della Privacy non è da poco. Stando a quanto riferisce la stessa Polizia Postale, la cessazione assicurativa delle ditte, clienti dello studio commercialista, avrebbero comportato il pagamento di un’ammenda di ben oltre 350,00 euro per ciascuna posizione. Ma i guai a cui potrebbe andar incontro il suo ex datore di lavoro potrebbero essere peggiori di quelle della donna, perchè secondo il Dlgs 196/2003, all’art.8 dell’Allegato, se risultasse che alla donna fossero state lasciate negligentemente le credenziali di accesso al sistema pur essendo passati alcuni mesi dal licenziamento, il commercialista, in qualità di titolare del trattamento rischierebbe l’imputazione per l’art. 169. L'articolo in questione prevede, infatti, che “Chiunque, essendovi tenuto, omette di adottare le misure minime previste dall'articolo 33 è punito con l'arresto sino a due anni, oltre alle sanzioni amministrative di cui all’art.162 che altresì comportano importi da 10mila euro a 120mila euro.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento