Il Bosone di Higgs, la cosiddetta "particella di Dio" esiste, ma sono necessarie ulteriori verifiche per consolidare la scoperta. Al momento i ricercatori sono riusciti a delimitare le caratteristiche della particella, grazie alle esperienze condotte nei mesi passati dai team europeo e statunitense. I ricercatori del Cern hanno scoperto una nuova particella che è "compatibile" con quella teorizzata dal fisico Peter Higgs.
I due esperimenti del Fermilab (denominati "Cdf e DZero") hanno utilizzato dei metodi differenti rispetto a quelli europei ("Atlas" e "Cms"), ma sono giunti alle medesime conclusioni: la massa del bosone va ricercata nell'intervallo fra i 115 e i 127 GeV, identico a quello predetto dal Cern; tuttavia il margine di fluttuazione statistica non è ancora sufficientemente basso (meno di uno su 3,5 milioni) da poter confermare con certezza l'esistenza della particella.
Intel Corporation si congratula con il CERN, l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare, e con il team LHC per l'avanzamento nella ricerca del bosone di Higgs. Intel è lieta di essere partner del CERN in un'attività di ricerca congiunta per accelerare lo sviluppo di soluzioni innovative impiegate dalla comunità LHC mondiale e di partecipare quindi al perseguimento del traguardo più ambito nella fisica delle particelle: il bosone di Higgs, spesso chiamato la "particella di Dio".
“Il team del CERN, che riunisce alcuni dei pensatori e dei fisici più autorevoli del mondo, ci colpisce sempre per la sua attività di ricerca”, ha dichiarato Christian Morales, Vice President di Intel e General Manager dell'area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). “Intel è orgogliosa di essere partner tecnologico fornendo prodotti e tecnologie all'avanguardia per supportare la ricerca nel campo del bosone di Higgs, e ci auguriamo di collaborare con il CERN per svelare ulteriori misteri dell'Universo”.
Intel è uno dei maggiori collaboratori del CERN openlab dal 2003 e sostiene i ricercatori partecipando ad attività di ricerca congiunte e fornendo accesso a tecnologie hardware e software pionieristiche, per aiutarli a comprendere meglio l'impatto di ingenti quantità di dati in un ambiente grid del mondo reale. Il bosone è all'origine della manifestazione della massa e la conferma della sua esistenza potrebbe far compiere passi avanti nelle Teorie di Unificazione, verificate per le forze nucleari ed elettromagnetiche ma dalle quali la gravità rimane ancora esclusa.
Via: TM news
Foto: Cern
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