Consumi, nel 2011 il 35,8% delle famiglie ha ridotto la spesa alimentare


Nel 2011 la spesa media mensile per famiglia è pari, in valori correnti, a 2.488 euro (+1,4% rispetto all'anno precedente). Tenuto conto dell'errore campionario (0,7%) e della variazione del valore del fitto figurativo (+2,1%), la spesa risulta stabile in termini reali, nonostante la dinamica inflazionistica (+2,8%). Il valore mediano della spesa mensile per famiglia è pari a 2.078 euro, l'1,9% in più rispetto al 2010, e conferma la stabilità osservata in termini di valore medio.

La spesa media per generi alimentari e bevande cresce, in termini nominali, del 2,2% rispetto al 2010, attestandosi a 477 euro mensili; in particolare, aumentano la spesa per carne, quella per latte, formaggi e uova e quella per zucchero, caffè e altro. La quota di spesa per alimentari e bevande - riferisce l'Istat - rimane costante fra le famiglie del Nord e del Centro (16,6% nel Nord e 18,4% nel Centro), mentre continua ad aumentare nel Mezzogiorno, dove rappresenta il 25,6% della spesa totale.

La spesa non alimentare complessiva è stabile, e pari a 2.011 euro mensili: diminuiscono le spese per abbigliamento e calzature (-5,9%) e aumentano quelle per l'abitazione (+3,3%). Sulla spesa media mensile continua a crescere il peso dell'abitazione, così come quello dei trasporti. La Lombardia è la regione con la spesa media mensile più elevata (3.033 euro), seguita dal Veneto (2.903 euro). Fanalino di coda, anche nel 2011, la Sicilia che, con una spesa media mensile di 1.637 euro, vede aumentare il divario dalla regione con la spesa più elevata (circa 1.400 euro).

La crisi taglia i consumi e cambia il menu degli italiani che hanno già attuato la spending review a tavola dove portano più pasta (+3 per cento) e meno bistecche (-6 per cento), con una flessione media dei consumi alimentari in quantità stimata pari all'1,5 per cento. E' quanto emerge nel rapporto della Coldiretti su "La crisi cambia la spesa e le vacanze degli italiani", illustrato dal presidente Sergio Marini sulla base dei dati relativi ai primi cinque mesi del 2012 elaborati da Coop Italia per l'Assemblea Nazionale della Coldiretti, in occasione della divulgazione dei dati Istat sui consumi delle famiglie.

A essere ridotti in quantità - sottolinea Coldiretti - sono anche gli acquisti di pesce (-3 per cento) e ortofrutta (-3), mentre salgono quelli di pane (+3) e leggermente di carne di pollo (+1 per cento). Se il 43 per cento degli italiani ha ridotto rispetto al passato la frequenza dei negozi tradizionali, una percentuale del 29 per cento ha invece aumentato quella nei discount, mentre il 57 ha mantenuto stabili i propri acquisti nei supermercati secondo l'indagine Coldiretti/Swg.

Con la crisi torna il “fai da te” casalingo con l’aumento record degli acquisti in quantità di farina (+8 per cento), uova (+6 per cento) e burro (+4 per cento). Secondo l’analisi Coldiretti/Swg, un italiano su tre (33 per cento) prepara piu’ spesso rispetto al passato la pizza in casa, il 19 per cento piu’ frequentemente fa addirittura il pane, il 18 per cento marmellate, sottoli o sottaceti, il 13 per cento la pasta e l’11 per cento i dolci, rinunciando ai dessert confezionati i cui acquisti scendono non a caso del 10 per cento.


Fonte: Istat
Via: Coldiretti

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