Supernodi Skype, servizio rassicura: non c'è rischio di intercettazione


Skype intende fugare ogni timore circa i recenti cambiamenti apportati alla propria posizione dei “Supernodi”: essi non facilitano minimamente l’ascolto o l’intercettazione delle comunicazioni da parte delle autorità, nulla cambia, da questo punto di vista, rispetto al passato. L’azienda, acquisita lo scorso anno da Microsoft per oltre 8 miliardi di dollari, ha fatto sapere con una nota che le variazioni apportate alla struttura peer to peer della sua rete sono tese solo a migliorare la qualità del servizio.

Ciò che è stato fatto è migrare l’uso dei cosiddetti “supernodi” all’uso di normali data center. I “supernodi”, lavoro in origine svolto da alcuni client scelti automaticamente dall’architettura stessa, erano computer in grado di agire come “directory” e di indicare quindi l’indirizzo di alcuni client. Skype ha stabilito che tale carico, se svolto da computer dedicati anziché contare sulla presenza di client in grado di farlo, è svolto con maggiore affidabilità. Nel 2010 un aggiornamento software del client ha causato un black-out, dovuto al mancato riconoscimento di diversi “Supernodi”.

Cambiata quindi la posizione in rete dei “supernodi”, Skype però insiste nel precisare che essi ora hanno esattamente la stessa funzione e nulla in più, rispetto a prima, rende più facile alcuna intercettazione o ascolto da parte delle autorità. “Questo non ha modificato la sottostante struttura nella natura peer to peer di Skype, in cui i supernodi permettono semplicemente agli utenti di individuarsi l’uno con l’altro”, ha scritto in una nota Mark Gillett, Chief Operation e Development Officer dell’azienda.

“Riteniamo che questo nuovo approccio comporti unicamente un immediato aumento di performance, di scalabilità e di disponibilità delle funzioni per i centinaia di milioni di utenti che compongono la comunità Skype”, ha ribadito. Non avendo l’azienda alterato alcun percorso di voce, video e messaggi tra “supernodi”, nulla di sostanziale cambia nella rete riguardo alla privacy”, ha ribadito un portavoce dell’azienda. Skype, esattamente come qualsiasi altro operatore di telecomunicazioni Usa, è comunque obbligato a permettere alle autorità l’accesso alla propria rete qualora disposto dalle stesse.

Via: New Blog Times

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