Paola Ferrari conferma: troppi insulti, querelo Twitter per diffamazione


Paola Ferrari conferma: "Querelerò Twitter per diffamazione, sono già in contatto con i miei avvocati". Alla giornalista televisiva non sono andati giù gli insulti ricevuti "in forma anonima" sul social media, durante la conduzione di Stadio Europa per gli Europei 2012. A scatenare la reazione sono state le prime dichiarazioni della conduttrice della Domenica Sportiva, fatte, proprio su YouTube, a Klauscondicio.

Bersagliata da "pesanti allusioni fisiche, insulti riferiti all'età e a presunti rifacimenti estetici", la conduttrice ha deciso di dire basta e fare causa nientemeno che alla piattaforma web. All'annuncio della querela, gli utenti di twitter si sono sbizzarriti con i commenti e gli sfottò tanto che #QuerelaConPaola è diventato in breve il primo trending topic italiano, ossia l'insieme di tweet a maggiore incremento di popolarità.

"Sto valutando ancora come procedere legalmente - ha detto Paola Ferrari a TMNews - in Italia c'è un grande buco legislativo sui social network. La mia battaglia è contro la diffamazione vigliacca e, soprattutto anonima. Nessuno si riunisce pubblicamente per diffamare o insultare qualcun altro o, se lo fa, per lo meno è passibile di denuncia. Ecco, credo allora che la cosa valga anche per Twitter".

"Sono due le cose che non sopporto", ha scandito ancora la giornalista: "E' allucinante che nel 2012, un'epoca in cui le parole d'ordine sono tolleranza e dialogo, i social media, paladini da sempre di questi valori, si riducano a essere bacheche piene di insulti puerili e, per giunta, nascosti dietro l'anonimato. Sono aperta e tollerante. Non insulto e non capisco perché debba essere presa di mira".

"La seconda cosa che tengo a sottolineare è che ho sempre lavorato per portare avanti un'immagine di donna emancipata nel suo lavoro, anche nel rapporto con i colleghi uomini, e non accetto che venga catalogata per il suo aspetto fisico in giovane o meno giovane. Ci vuole rispetto - ha concluso Ferrari - per le idee che ha, per il suo modo di pensare. Le donne non devono essere inserite in categorie".

Via: TMNews

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