Più di 400.000 computer in tutto il mondo, oltre 26.000 in Italia, potrebbero restare oggi offline. L'allarme riguarda i computer infettati dal virus Dns Changer, fino ad ore collegati alla Rete grazie a dei server temporanei messi a disposizione dalla Federal Bureau of Investigation, ma che verrà spento proprio oggi, mettendo a rischio migliaia di computer in diversi Paesi, tra cui circa 69.000 computer negli Stati Uniti, quasi 20.000 in Gran Bretagna.
Il virus è stato creato per truffare gli utenti, convertendo i nomi dei siti web in indirizzi IP e viceversa, interferendo con il sistema Dns, dirottando il traffico verso siti illegali e compromettendo la sicurezza del computer. Un utente insomma clicca su un sito per usufruire dei servizi, ma il virus lo conduce a sua insaputa su pagine false da cui si possono rubare i dati personali. Sette hacker sono stati arrestati in Russia per aver creato il Dns ed estradati negli Usa.
L'Fbi, per consentire agli utenti di navigare, aveva reindirizzato il loro traffico su server "puliti". Ma questi server saranno spenti proprio oggi e chi non ha provveduto ad eliminare il virus dal suo computer rischia di rimanere senza connessione. Il consiglio dell'Fbi è fare un check-up del proprio pc andando sul sito www.dcwg.org, cliccando sul Paese di interesse, aspettando il controllo del computer. Si consiglia poi di utilizzare gli strumenti che lo stesso sito mette a disposizione per ripulire il pc dall'eventuale infezione.
Per prevenire congestioni e favorire l'attività specifica di verifica, anche i principali provider si sono attrezzati, a partire da Telecom Italia che ha già inviato un'email per informare tutti i suoi clienti Internet con link incluso. Sulla pagina è possibile verificare se il proprio computer osserva il normale impiego dei Dns di default o utilizza quelli infetti. Ma anche molte altre realtà si sono munite in tal senso e permettono uguali verifiche.
Alcuni utenti su Twitter hanno segnalato di aver scoperto che il loro pc è infettato dal virus, dopo aver effettuato il test su uno dei siti predisposti per l'occasione. Gli Ip italiani ancora legati ai server dell'Fbi nel giorno dello spegnimento sono 17074, diminuiti rispetto ai 26.000 circa segnalati a fine 2011. L'Italia si conferma al secondo posto in quanto a numero di infezioni dietro agli Stati Uniti, ma il rapporto navigatori/infezioni si conferma ancora il più alto al mondo.
Fonte: AGI
Via: DCWG
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