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Brevetto XML, appello di Microsoft alla Corte Suprema
Microsoft ha ottenuto il diritto di presentare le proprie ragioni alla Corte Suprema in merito ai brevetti software su Custom XML. Microsoft era stata accusata da i4i di aver copiato la tecnologia XML utilizzata in Word e in altri programmi della suite da ufficio. Il colosso di Redmond cerca con ogni mezzo di capovolgere una sentenza che sino a oggi l'ha vista soccombere per violazione di brevetto e condannata a versare alla querelante un risarcimento corrispondente a oltre 290 milioni di euro. Non è tuttavia quello economico l'aspetto peggiore della controversia; infatti i4i pretende di inibire temporaneamente la commercializzazione di Office in USA e Canada, nonché la modifica del codice sorgente del programma contestato. Microsoft sostiene di aver implementato la tecnologia di editing XML contesa un anno prima che la canadese i4i registrasse la propria richiesta di brevetto, un caso evidente di prior art che le Corti inferiori hanno deciso di non tenere in debita considerazione. La situazione dei brevetti negli States è anomala, infatti sono sorte molte imprese finanziarie che acquistano brevetti senza però utilizzarli ma aspettando soltanto l'occasione propizia per portare in tribunale gli incauti che invece hanno sfruttato e sviluppato l'idea originale. Il problema pare sia fortemente sentito anche da chi realizza software in ambito open source, in quanto la legge americana piuttosto incoerentemente obbliga chi è citato per violazione di copyright a dimostrare che l'accusa è infondata. Il giudizio definitivo si avrà nel corso del 2011 e sarà probabilmente una pietra miliare posta sul percorso dello sviluppo del software sia libero che commerciale nei prossimi anni.
Fonti: http://punto-informatico.it/, http://www.zeusnews.it/
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