La Silicon Valley compie 40 anni. Era il 1971 quando l’imprenditore Ralph Vaerst coniò il termine Silicon Valley, reso noto al pubblico da un articolo di Don Hoefler, e il primo laboratorio di semiconduttori che William Shockley fondò in quella zona risale al 1956. Ma è agli inizi degli anni '60 che ci si è accorti che lì stava accadendo qualcosa che avrebbe cambiato la vita di milioni di persone.
La cosa più affascinante della Silicon Valley non è tanto come è nata, ma come si è evoluta nel tempo. Dopo la rivoluzione dei semiconduttori, e dopo il boom degli home computer degli anni Ottanta, negli anni Novanta è arrivato Internet e le dot-com: Yahoo!, Google, Amazon, Ebay, per citarne alcune. Nonostante la nuova profonda crisi del 2008, oggi la Silicon Valley è più viva che mai, esaltata dal boom dei social network come Facebook, MySpace o Twitter, e dalle applicazioni che si appoggiano su di essi e sulla telefonia mobile.
Basta pensare a Zynga, diventata uno degli astri nascenti della Silicon Valley con giochi come FarmVille e MafiaWars. Accademici, giornalisti e policy maker da anni cercano di catturare il suo segreto e replicarne la formula. Persino in Italia si sente parlare di Etna Valley (denominazione attribuita alla zona industriale di Catania alla fine degli anni '90 quando vi si insediarono alcune grandi società multinazionali nel campo dell'elettronica e dei semiconduttori).
Ma nessuna esperienza si è minimamente avvicinata, per impatto tecnologico, economico e sociale, all’originale californiano. La Silicon Valley resta ad oggi inimitabile, non tanto nella sua capacità di inventare cose nuove ma di farle crescere. Nella contea di Santa Clara, il cuore pulsante della Silicon Valley, la percentuale di abitanti laureati supera il 40%, contro una media nazionale del 24,4%.
Nella città di Palo Alto si arriva addirittura al 74,4%. E gli stranieri sono tantissimi. La Silicon Valley attrae laureati di molte altre università. Zuckerberg, il noto fondatore di Facebook, ha studiato ad Harvard, Max Livchin, co-fondatore di PayPal, ha studiato all’università dell’Illinois, Mark Pinkus, co-fondatore di Zynga, ha una laurea a Wharton e un Mba ad Harvard. Ciò che colpisce di più girando per la Silicon Valley e parlando con imprenditori, managers e venture capitalist è proprio l’altissimo livello di preparazione.
Questo, probabilmente, è il vero segreto della Silicon Valley, un social network vivente, e i nodi chiave di questo network non sempre sono quelli che si vedono nelle copertine dei giornali. Come Reid Hoffman, fondatore di Linkedin e uno dei più dinamici investitori in startup della zona. Molti dei 30enni e 40enni che si vedono girare in jeans e maglietta sono miliardari che potrebbero ritirarsi in qualche villa sull’oceano. Eppure sono ancora lì, a cercare il prossimo brillante 20enne su cui scommettere, la nuova idea tecnologica che cambierà il mondo.
Via: La Stampa
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