Antitrust: riaperto caso Apple, rischio multa e stop a vendite per un mese


L'Antitrust vuole far rispettare le norme sulla garanzia biennale previste dal Codice del consumo, che Apple ha continuato a disattendere nonostante le due multe, per complessivi 900mila euro, comminate a dicembre 2011. Nelle scorse settimane, a quanto apprende l'Adnkronos, l'Antitrust ha infatti avviato un procedimento per inottemperanza, dopo che il Tar ha respinto il ricorso dell'azienda contro le multe per pratiche commerciali scorrette.

Secondo l'Autorità, Apple non sta rispettando le indicazioni sulle informazioni da dare al consumatore contenute nel precedente provvedimento. La società rischia ora nuove sanzioni che potrebbero arrivare, in base alla legge, fino a 300mila euro. Soprattutto, se anche dopo questo ulteriore procedimento continuasse a non ottemperare alle delibere dell'Autorità, la società potrebbe rischiare la sospensione per un mese dell'attività di vendita in Italia.

Dopo le sanzioni e la conferma della prima decisione dell'autorità a maggio, gli uffici oggi guidati da Pitruzzella hanno continuato a monitorare i comportamenti di Apple per verificare se si fosse adeguata alle prescrizioni dell'Autorità. Constatato il contrario, è arrivata la nuova procedura. L'attività dell'Antitrust è oggi seguita con attenzione in Europa e in particolare dalle associazioni dei consumatori europei.

L'Antitrust aveva multato il gruppo Apple per la mancata applicazione delle norme di garanzia legale del produttore prevista dal Codice del Consumo. Il gruppo, in particolare, presso i propri punti vendita e su apple.com e store.apple.com, sia al momento dell'acquisto che al momento della richiesta di assistenza, non informava in modo adeguato i consumatori sui diritti di assistenza gratuita biennale, limitandosi a riconoscere la garanzia del produttore di 1 anno.

Come osserva il Sole 24 Ore, le informazioni date su natura, contenuto e durata dei servizi di assistenza aggiuntivi a pagamento AppleCare Protection Plan, unite ai mancati chiarimenti sull'esistenza della garanzia legale biennale, erano tali da da indurre i consumatori a sottoscrivere un contratto aggiuntivo quando la "copertura" del servizio a pagamento si sovrappone in parte alla garanzia legale gratuita prevista dal Codice del Consumo.

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