PhotoDNA, software Microsoft contro pedofilia online in licenza gratuita


Microsoft ha annunciato di voler fornire gratuitamente le licenze necessarie all’utilizzo del software PhotoDNA alle autorità che si occupano della lotta alla pedofilia su internet Web. Sviluppato da in collaborazione con la svedese NetClean, il sistema PhotoDNA è in grado di analizzare un’immagine, realizzandone una sorta di firma digitale con la quale se ne possono rintracciarne altre copie, anche modificate, diffuse nella rete.

Nel 2009, Microsoft, in collaborazione con Dartmouth College, ha sviluppato PhotoDNA, una tecnologia che aiuta a trovare e rimuovere da Internet le immagini di sfruttamenti sessuali di minori. Microsoft ha donato la tecnologia PhotoDNA al National Center for Missing & Exploited Children (NCMEC), che ha stabilito un programma basato su PhotoDNA per i fornitori di servizi online al fine d'interrompere la diffusione della pornografia infantile. Si tratta d'una tecnologia libera già utilizzata dalle forze dell'ordine in molti paesi del mondo.

La nuova versione includerà anche funzionalità per supportare le connessioni tra NetClean Analyze e il sistema di Child Exploitation Tracking (STE). PhotoDNA è stato integrato in STE, un programma collaborativo globale per le indagini di pornografia infantile. STCE aiuta le forze dell'ordine che seguono centinaia di sospetti in un momento ed eliminano la duplicazione, il che rende più efficiente per le agenzie di seguire, raccogliere prove e costruire i casi sospetti nei confronti di pornografia infantile.

CETS è attualmente utilizzato dalle agenzie in Australia, Brasile, Belgio, Canada, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. La polizia automatizza così il processo di rilevamento di contenuti pedopornografici online, evitando di sottoporre personale specializzato alla visione di immagini spesso sconvolgenti. Inoltre, grazie al PhotoDNA, è possibile semplificare di molto il processo d’identificazione delle vittime di abusi.

Nei primi mesi del 2011, Facebook è entrato in Microsoft nella subconcessione tecnologia per l'uso sulla propria rete. "Anche se questa pietra miliare è il primo passo nel rendere PhotoDNA a disposizione alle forze dell'ordine, la lotta non finisce qui - resta ancora molta strada da fare per sradicare il problema e rendere il mondo online un luogo ostile per nascondere abusi sessuali di bambini", scrive Bille Harmon, Associate General Counsel di Microsoft Digital Crimes Unit.

"Mentre la responsabilità di trovare e arrestare i criminali che sfruttano e abusano di bambini spetta all'applicazione della legge, tutte le parti della società, compreso il settore privato e le aziende come Microsoft, hanno l'obbligo di lavorare insieme per contribuire a proteggere i bambini ed eliminare la pornografia infantile", conclude Harmon. Nel corso del prossimo anno, Microsoft, in collaborazione con NCMEC, attuerà una implementazione graduale di PhotoDNA su Bing, SkyDrive e servizi di Hotmail.




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