Maxi-blackout per Facebook, Anonymous nega qualsiasi coinvolgimento


Maxi-blackout per Facebook che è risultato inaccessibile in diversi Paesi europei, tra cui Italia, Francia e Germania, per almeno mezz'ora. Secondo il sito ZDnet il blocco ha interessato quasi tutto il Vecchio Continente:  Albania, Belgio, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Finlandia, Germania, Ungheria , Islanda, Irlanda, Israele, Italia, Macedonia, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina e Regno Unito.

Ma non solo in Europa, segnalazioni anche da Egitto, Pakistan, Sud Africa, Emirati Arabi, Ghana, Nepal, Pakistan, Sud Africa, Sri Lanka, Zimbabwe. Intorno alle 9 del mattino, Facebook era di nuovo accessibile in Italia, dopo l'interruzione del servizio per circa mezz’ora. Il blackout ha subito infiammato il popolo del Web e su Twitter è stato coniato l'ashtag #facebookdown. Nel frattempo, downrightnow.com/facebook ha detto che lo stato precedente di Facebook è stato "Likely Service Disruption" (probabile interruzione del servizio).


Successivamente, la stessa Facebook ha diffuso un comunicato, come riporta BBC, per spiegare l'accaduto: "Abbiamo avuto difficoltà tecniche che hanno provocato l'inaccessibilità del sito per molti utenti in Europa", si legge nella nota diramata da Palo Alto. "Il problema ora è stato risolto. Ci scusiamo per l'inconveniente". In base alle ultime informazioni, il sito non era accessibile per un problema di DNS

Un'indiretta conferma di questa ipotesi arriva dal fatto che l'inaccessibilità di Facebook sembrava legata anche all'ISP con il quale gli utenti si collegano alla rete: non tutti i navigatori hanno subito infatti il blackout. Alcuni utenti hanno usato un Virtual Private Network (VPN) per cambiare il loro indirizzo IP ad un uno degli Stati Uniti e Facebook ha iniziato a lavorare. Gli hacker di Anonymous hanno negato di esserne responsabili attraverso il loro canale ufficiale AnonOps su Twitter, dichiarando che non esiste alcuna "operazione Facebook" e di "non dire cose stupide".

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