Ottimo debutto di Yelp sulla Borsa newyorkese, +67% a 24,78 dollari


Yelp ha esordito sulla Borsa newyorkese con una quotazione pari a 22,01 dollari per azione. Mezz’ora dopo l’avvio della seduta di contrattazioni, al Nyse il titolo è scambiato a 24,78 dollari per azione, in rialzo del 67,60% rispetto al prezzo di collocamento di 15 dollari. A quel prezzo, il sito a metà tra social network, sito di recensioni e sito di inserzioni pubblicitarie geolocalizzate era valutata quasi 900 milioni di dollari.

Yelp ha venduto 7,1 milioni di azioni, raccogliendo circa 106,5 milioni di dollari. Alla fine dello scorso anno, l’azienda, fondata dagli ex ingegneri di PayPal Jeremy Stoppelman e Russel Simmons nel 2004, era attiva negli Stati Uniti e in altri 25 Paesi (inclusa l’Italia). Yelp è un portale per recensioni online che consente di reperire facilmente tutta una serie di info ed esperienze, soprattutto in ambito commerciale. 

Il servizio è gratuito per i consumatori ma a pagamento per le aziende locali, che possono così farsi pubblicità. Due anni fa, Yelp aveva rigettato le offerte d’acquisto presentate da Google e Yahoo!, per rispettivi 550 milioni di dollari e un miliardo. Lo scorso trimestre, ha riportato circa 66 milioni di utenti unici su base mensile il sito. Come molte altre aziende del settore, Yelp non è ancora profittevole. 

Per il 2011, l’azienda con sede a San Francisco ha riportato una perdita netta di 16,7 milioni di dollari su un fatturato di 83,3 milioni di dollari. Nel 2010, Yelp aveva riportato una perdita di 9,6 milioni di dollari su un giro d’affari pari a 47,7 milioni di dollari. All’indirizzo www.yelp.it si trovano già una quantità di recensioni che riguardano le città italiane. 

Gli utenti possono votare per le recensioni che ritengono utili, divertenti o belle. Yelp ottiene informazioni di base sulle attività da fornitori di dati esterni che raccolgono questo tipo di informazioni da registri pubblici e altre fonti. Ed e' sempre più in moto la macchina delle Ipo della Silicon Valley dopo Groupon, LinkedIn, Zynga, Yelp e la richiesta di Ipo di Facebook.

Fonte: TM News
Via: Primaonline

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