Più della metà degli italiani si connette a Facebook con lo smartphone


Sempre più smartphone e connessioni alla rete da dispositivi mobili: gli italiani non rinunciano ad internet e, soprattutto, ai social network neanche quando sono fuori casa. Ma con i nuovi mezzi di comunicazione aumentano anche i rischi di "attacco" e bisogna correre ai ripari ridefinendo il concetto di "mobile security". Secondo l’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano (MIP), il 35% degli italiani possiede uno smartphone (rispetto alla media europea del 10% e con un aumento del 12% rispetto al 2009) e il 53% degli utenti si connette alla rete da cellulare per accedere ai social network, il 49% per visualizzare mappe e itinerari, il 38% per ricercare informazioni di servizio come orari o prenotazioni.

Il 2011 è stato contrassegnato dall’apparire delle prime botnet interamente costituite da device mobili, cosi come ha visto un incremento (del 400% per la piattaforma android) di malware associati ai vari 'application store'. La parte del leone, secondo il rapporto, spetta al sistema operativo Android che, anche in ragione del suo successo e della apertura dell’Andoid Market, ha visto il moltiplicarsi di applicazioni malevole. E per quanto riguarda il rispetto della privacy, le due maggiori piatttaforme, Android e Apple iPhone\iPad sono state piu volte nell’occhio del ciclone per il tracciamento dei dati degli utenti e la possibilità di geolocalizzazione che i moderni device offrono grazie all’uso concorrente di tecnologie 3G, Wifi e GPS. Tra il 2009 ed il 2011, in media nel mondo sono stati creati 7 nuovi account Facebook al secondo.

Secondo la ricerca "Social Network ed Azienda" dell'Osservatorio Marketing Sda Bocconi, in Italia la penetrazione dei social network in ambito aziendale è circa del 40%, ed è destinata ad aumentare, così come i rischi connessi. La stessa ricerca evidenzia alcuni dati preoccupanti, per esempio solo il 22% ha già una strategia "social" (in chiave marketing), il 43% degli utilizzatori ammette di non monitorare i social networks ed il 34% li monitora manualmente, e nessuno sembra preoccuparsi delle implicazioni in termini di security, compliance e risk management. Secondo il Rapporto, a causa della scarsa consapevolezza dei rischi connessi ai social network, le contromisure sono in ritardo rispetto all'adozione della tecnologia, generando un problema ingestibile sia per l'enorme numero di utenti e di transazioni, sia perché i metodi di autenticazione sono carenti e l'identità degli utenti non è accertabile.

Via: Adnkronos

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