Con grande sorpresa sbarcano le licenze Copyleft sulla più grande piattaforma di condivisione video della Rete. Da giovedi scorso, infatti gli utenti che caricano i propri video su YouTube hanno la possibilità di adottare una licenza della famiglia Creative Commons (CC). Nel particolare la formula è CC BY 3.0, come spiega Juan Carlos De Martin, co-direttore del Centro Nexa su Internet e Società e responsabile italiano di Creative Commons, si tratta della più semplice: “scegliendola, tu autorizzi gli altri utenti di YouTube a fare ciò che vogliono del tuo video, permettendo sia il remix che l’utilizzo commerciale, a patto che venga sempre attribuita la paternità sull’opera originale”.
L’opzione è ben visibile nella pagina carica video, quella in cui si inseriscono i dati del filmato che si vuole pubblicare. Per YouTube è un passo in avanti, che arriva con tempi e modi piuttosto improvvisi. “Mi sembra una scelta piuttosto coraggiosa”, spiega De Martin, “perché YouTube avrebbe potuto benissimo andare avanti con la propria licenza, che pochi leggono ma che tutti sono automaticamente obbligati a sottoscrivere ogni volta che caricano un video.
Alcune di queste licenze, tra cui quella disponibile su YouTube, sono studiate per rendere automaticamente legittima la manipolazione di contenuti preesistenti (una possibilità invece negata dal copyright tradizionale, che richiede l’autorizzazione caso per caso). Gli effetti della novità sono già visibili nella sezione editor, dove gli utenti possono cercare e remixare i video pubblicati con licenza Creative Commons. In casa Creative Commons, la soddisfazione è grande. E’ già da diversi anni che le licenze CC sono disponibili sul più grande sito di fotografie del mondo, Flickr, dove quasi duecento milioni di immagini sono sotto Creative Commons. Adesso tocca al principale sito di condivisione video.
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