Google è l'impresa che gode della migliore reputazione al mondo


E' Google, la società statunitense che gestisce l'omonimo motore di ricerca sul web, l'azienda con la migliore reputazione al mondo. A stabilirlo è la classifica "The World's Most Reputable Companies" del Reputation Institute, l'istituto americano che si occupa di interrogare i consumatori sul loro grado di soddisfazione rispetto alle aziende. Nella classifica Google è seguita da Apple, Walt Disney Company, Bmw e Lego. Lego è quindi il marchio europeo con la miglior reputazione. 

Gli unici marchi italiani presenti sono Ferrero, al ventiduesimo posto, Pirelli al trentunesimo e Barilla al cinquantaduesimo. L'indagine ha coinvolto 48mila consumatori in 15 paesi, a cui, nell'aprile 2011 è stato chiesto di esprimersi sulle 100 principali aziende a livello globale. La società Internet statunitense ha ottenuto un punteggio RepTrak globale di 79,99 su un massimo di 100. Sebbene la maggior parte delle aziende tendono ad avere la loro migliore reputazione a casa, Google ha ottenuto un punteggio inferiore proprio dove vive. 

"Google ha la migliore reputazione al mondo, perché conosce il potere della storia aziendale", dichiara Kasper Ulf Nielsen, partner esecutivo del Reputation Institute. "La piattaforma reputazione di Google si basa sul suo grande ambiente di lavoro, il suo modo aperto e trasparente di fare affari, e il suo impegno a svolgere un ruolo attivo nel miglioramento della società". Lo studio ha rilevato che il 43% della reputazione di un'azienda nasce dalla percezione del luogo di lavoro, cittadinanza e governo, e Google ha la migliore reputazione a livello globale in tutte e tre queste dimensioni. 

"Google è nella top 10 su tutte le dimensioni, dimostrando che per essere il migliore devi essere rilevanti in tutte le sette dimensioni di reputazione", aggiunge Nielsen. Apple, che ha guadagnato un punteggio di 79,77 globale, ha la migliore reputazione a livello mondiale dentro l'innovazione, la leadership e la performance finanziaria. La classifica mostra una presenza equilibrata di aziende europee, che sono 40 su 100 e di quelle statunitensi, che rappresentano il 37% sul totale. Le asiatiche sono il 20%, mentre quelle di America Latina e Africa rappresentano solo il 3% sul totale.

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