''L'AIS, segnale anticollisione è disponibile anche sull'iPhone, grazie al programma marine traffic, costa 2 euro e da' tutte le indicazioni sulle navi in movimento, con rotta e velocita'. Perche' nessuno ha controllato cosa faceva una nave con 4.000 anime a bordo?''. Lo scrive l'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, in una lettera al 'Corriere della Sera', sottolineando che ''su questo incredibile disastro'' del naufragio della Costa Concordia all'isola del Giglio, ''si e' scritto di tutto. Alcuni aspetti fondamentali, pero', sono stati trascurati''. Intanto, ieri è stato recuperato l'hard disk di bordo. Il supporto contiene i video di telecamere che inquadravano varie parti della nave, tra cui la plancia di comando.
La nave si è mossa e si teme che possa avvicinarsi allo 'scalino' che la farebbe inabissare verso fondali di circa 70 metri. Un'eventualità, quest'ultima che renderebbe più difficili le operazioni di rimozione e più probabile un disastro ecologico, considerata la quantità di carburante tuttora contenuta nei serbatoi della nave. Nei giorni scorsi il relitto si è mosso, piano ma continuamente: 5 millimetri all'ora a poppa, di piu', 10 millimetri, a prua, la parte piu' leggera. E anche se c'e' stato un rallentamento, cresce la preoccupazione per un inabissamento del relitto. Il movimento dello scafo è costante e viene monitorato da tutti gli strumenti di rilevamento. I satelliti di Cosmo-SkyMed sono stati attivati in "modalità emergenza".
A far muovere lo scafo del gigante dei mari non sarebbe il movimento del mare, ora relativamente quieto, ma le correnti marine e la massicia presenza di liquidi all'interno. Smit, la società chiamata a recuperare le 2.400 tonnellate di carburante e diesel, è pronta a iniziare le operazioni di estrazione, ma è in attesa di ordini da parte delle autorità. La società olandese Smit Salvage ha concluso la prima fase della cosiddetta operazione "Bunker", finalizzata a liberare il relitto della Costa Concordia dalle 2.400 tonnellate di IFO380 contenuta nelle 23 casse carburante della nave. In questa prima fase è stata creata una sorta di barriera intorno alla nave in grado di evitare la fuoriuscita di macchie d'idrocarburi.
Vie: Adnkronos | Tg Com
Immagini: Asi | Meteoweb
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