Nella sua battaglia contro i giganti del Web, a partire da Google, Rupert Murdoch ha puntato il dito contro Barack Obama. Il magnate dei media ha usato - paradossalmente- il suo account Twitter (il piu’ grande successo recente della rete) per attaccare le perplessita’ del presidente sulla controversa proposta di legge (Stop Online Piracy Act, ‘SOPA’), che per combattere la pirateria sul web, limiterebbe, secondo la Casa Bianca, “la liberta’ di espressione”.
“Cosi’ Obama ha gettato tutto il suo peso sui padroni si Silicon Valley che minacciano tutti i creatori di software con la pirateria, un semplice furto”, ha scritto Murdoch in 140 battute, chiamando a raccolta i giganti del software come Microsoft, i grandi studios di Hollywood (Murdoch possiede, tra l’altro, la “20th Century Fox”) e le societa’ discografiche.
La Casa Bianca sabato aveva chiarito che “mentre crediamo che la pirateria online dai siti stranieri rappresenti un grave problema che richiede una seria risposta legislativa, non sosterremo una legislazione che riduca la liberta’ di espressione, aumenti i rischi per la cyber-sicurezza, o mini la dinamiche e le innovazioni globali di Internet. Ogni sforzo per combattere la pirateria online deve considerare anche il rischio della censura online su attivita’ legali e non deve fermate l’innovazione delle nostre societa’ dinamiche, grandi e piccole che siano”.
La Sopa e’ all’esame della Camera e contro la proposta di legge lo scorso mese hanno scrito una lettera, tra gli altri, i capi di Google, Twitter, Yahoo!, secondo i quali se il provvedimento passasse “darebbe al governo americano il potere di censurare il web ricorrendo alle stesse tecniche impiegate da Cina e Iran”. Tra i firmatari il fondatore di ‘Netscape’, Marc Andreessen, quello di ‘Google’ Sergey Brin, di ‘Twitter’ Jack Dorsey, di ‘Yahoo!’ David Filo e Jerry Yang, di ‘YouTube’, Chad Hurley, ‘eBay’ Pierre Omidyar e ‘Wikipedia’, Jimmy Wales.
Via: Primaonline
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