Vodafone tassata ingiustamente, non pagherà 2,2 miliardi in India


La Corte Suprema indiana ha stabilito che le autorita’ del Paese non hanno il diritto di imporre una tassa sull’acquisto da 11,2 mld usd da parte di Vodafone e risalente al 2007 di una quota di maggioranza in Hutchison Essar. Vodafone potrebbe evitare l’obbligo di pagare circa 2,2 mld usd in tasse che non le spetterebbero in quanto l’accordo è avenuto all’estero. Le autorita’ fiscali indiane possono presentare una richiesta per una revisione della sentenza ma non e’ chiaro se opteranno per questa decisione. Il caso e’ stato seguito attentamente dalle societa’ estere con investimenti in India e si attende una maggiore chiarezza sul regime fiscale del Paese. L’incertezza creata dal caso e’ gia’ vista come una ragione della riduzione di investimenti diretti in India. Il Paese ha ricevuto 30,38 mld usd di investimenti esteri diretti (Fdi) nell’anno fiscale concluso a marzo 2011, circa il 20% in meno rispetto al precedente anno fiscale. Il caso riguarda l’acquisto da 11,2 mld usd di Vodafone per una quota del 67% in Hutchison Essar, secondo maggiore operatore mobile dei ricavi per l’India da Hutchison Whampoa di Hong Kong, e’ stata la prima manovra operata da Vodafone per accedere al mercato indiano. Di fronte alla richiesta di pagare le imposte in India, la societa’ britannica ha risposto che, considerando che l’acquisto e’ stato effettuato da una holding di Vodafone nei Paesi Bassi, e che Hutchison Essar e’ stata costituita nelle isole Cayman, nessuna tassa sui guadagni capitali deve essere pagata in India in quanto nessuna delle societa’ coinvolte nell’acquisto e’ indiana. Se un’imposta dovesse essere pagata in India, spetterebbe al venditore, Hutchison e non all’acquirente, ha dichiarato Vodafone. La societa’ ha presentato ricorso anche contro una penale per il mancato pagamento della tassa che potrebbe ammontare al 100% della somma imponibile per un valore totale di 4,5 mld usd.

Fonte: Milano Finanza
Via: Primaonline

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