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Comune di Modena: gestione dei log sotto controllo grazie a SGBox


Il comune emiliano ha implementato la soluzione di SGBox, piattaforma modulare per l’analisi dei log, la correlazione di eventi e il vulnerability management, per ottenere un sistema di monitoraggio potente e versatile su tutti i propri sistemi aziendali. Tutte le realtà aziendali, comprese quelle della pubblica amministrazione, non possono sottrarsi agli adempimenti di legge in materia di protezione dei dati e privacy. Infatti, la sicurezza informatica è una priorità anche per le realtà locali come i comuni ed è per questo che il municipio di Modena ha scelto di affidarsi alle soluzioni di SGBox per rispondere alle necessità di sicurezza della propria infrastruttura informatica.

Verizon, minacce informatiche globali: smantellarle alla radice si può


Se parliamo di furti di dati, gli hacker sono in grado di introdursi nei nostri sistemi e rubare i nostri dati nel giro di pochi minuti. Il Data Breach Investigations Report 2017 (DBIR) di Verizon ha sottolineato, ancora una volta, che questi criminali sono in grado di insidiarsi nei sistemi informatici nel giro di pochi minuti, e di estrarne i dati custoditi nell’arco di qualche giorno. Le organizzazioni, al contrario, molto spesso non si accorgono dell’attacco se non con settimane di ritardo. Per fortuna, oggi le organizzazioni hanno a disposizione un nuovo strumento per individuare e tenere testa alle minacce informatiche, invece di aspettare che gli hacker bussino alla loro porta.

Kaspersky: Turla utilizza le reti satellitari per celare la propria attività


Il sofisticato spyware Turla (noto anche come Uroburos), che ha infettato centinaia di computer governativi in Europa e negli Stati Uniti, è uno dei più complessi programmi di cyberspionaggio mai scoperti fino ad ora. Nel corso delle indagini relative al noto gruppo criminale di lingua russa Turla, i ricercatori di Kaspersky Lab hanno scoperto la modalità con cui sfugge ai sistemi di rilevamento impedendo la localizzazione e la scoperta delle attività. Per risolvere il problema dell’anonimato, il gruppo sfrutta i punti deboli della sicurezza nelle reti satellitari di tutto il mondo. Turla o Snake è il nome di un sofisticatissimo gruppo di cyberspy, che è stato attivo per più di 8 anni.

Garante Privacy, sintesi delle istruzioni relative alla norma sui cookie


Il 2 giugno 2015 è scaduto il termine ultimo entro il quale siti e blog avrebbero dovuto fornire le informazioni e ottenere il consenso dei navigatori all'installazione dei cookie per finalità di profilazione. Sono pervenute al Garante numerose richieste - provenienti in particolare da piccoli gestori - concernenti alcuni punti del provvedimento in materia di cookie dell'8 maggio 2014. Il Garante, considerata l'importanza e la delicatezza della tematica, che ha l'obiettivo principale di tutelare gli utenti da profilazioni effettuate a loro insaputa sulla base dei loro comportamenti in rete, nel ribadire quanto già disposto, ritiene opportuno fornire alcuni chiarimenti.

WatchGuard affronta cyberloafing con upgrade del suo Fireware OS


Fino all’80% del tempo speso sul web dai dipendenti non ha nulla a che vedere col lavoro; il “cyberloafing” può incidere sul profitto dell’azienda quanto le violazioni di rete. L’upgrade a Fireware® OS (11.10) rende facile impostare le quote di tempo e dati; include anche la possibilità di impostare le policy utilizzando nomi e non indirizzi numerici. WatchGuard Technologies, leader globale nei firewall multifunzione, ha annunciato alla RSA Conference di San Francisco la nuova versione del suo sistema operativo Fireware®, che ora permette di controllare facilmente la quantità di dati a cui i dipendenti hanno accesso, e anche quando e per quanto tempo.

Nokia conferma acquisizione di Alcatel-Lucent per 15,6 miliardi euro


Nokia e Alcatel-Lucent hanno annunciato la loro intenzione di unirsi per creare un leader di innovazione nella tecnologia e servizi di nuova generazione per un mondo IP connesso. Le due aziende hanno siglato un protocollo d'intesa in base al quale Nokia farà un'offerta per tutti i titoli azionari emessi da Alcatel-Lucent, attraverso un'offerta pubblica di scambio in Francia e negli Stati Uniti, sulla base di 0,55 nuove azioni Nokia per ogni azione Alcatel-Lucent. La transazione avrà un valore di 15,6 miliardi di euro e un premio del 34% (pari a 4,48 euro per azione), e un premio agli azionisti del 28% (pari a 4.27 euro per azione).

Google: Garante impone più tutele in Italia per la privacy degli utenti


Gli utenti che useranno i servizi o il motore di ricerca di Google in Italia saranno più tutelati. Il Garante privacy ha stabilito che il colosso di Mountain View non potrà utilizzare i loro dati a fini di profilazione se non ne avrà prima ottenuto il consenso e dovrà dichiarare esplicitamente di svolgere questa attività a fini commerciali. Si è conclusa con un provvedimento prescrittivo l'istruttoria avviata lo scorso anno dal Garante italiano a seguito dei cambiamenti apportati dalla società alla propria privacy policy.

Pedofilia online, blitz della Polizia Postale con 3 arresti e 53 denunce


Operazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni che ha condotto all'arresto di tre persone e ritenute responsabili dei reati di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico audio e video. Numerose le perquisizioni.  I tre arresti nell'ambito dell'operazione condotta dalla Polizia Postale del compartimento di Roma in collaborazione alti 16 compartimenti d'Italia e con quella criminale tedesca di Hannoover, sono stati effettuati a Roma, Siena e Trapani.

Marchi contraffatti: sequestrati 16 siti Web, migliaia di italiani truffati


La Guardia di Finanza di Bergamo, su provvedimento emesso in via d'urgenza dalla locale Procura della Repubblica, ha sequestrato 16 (sedici) siti internet che commercializzavano on line oltre 400.000 prodotti contraffatti di abbigliamento ed accessori di noti marchi nazionali ed internazionali, in violazione degli articoli 473 e 474 del codice penale (introduzione e commercio di prodotti falsi sul territorio nazionale). 

Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore, hanno accertato che i gestori dei siti avevano, artatamente, collocato all'estero gli indirizzi I.P. (Internet Protocol Address) nell'intento di sviare e rendere maggiormente difficoltosa l'attività d'intelligence. Lussemburgo, Spagna, Australia, Israele, Stati Uniti, Turchia, Hong Kong, Panama, Cina e India sono i paesi "interessati" dall'indagine, dove risultano allocati i server ospitanti le inserzioni di vendita dei prodotti. 

I nomi riconducibili ai domini dei siti posti sotto sequestro - spiega una nota della Guardia di Finanza - sono Italomoda, peutereysito ufficiale, andtrendy, ccbusi, chicaideal, ebuypeuterey, fashionremix, fashionstardome, 55licks, okoktrade, outletpeutereyonlines, peutereyprezzi, runwayrocket, shoesclothingonline, singulartrend e spyderclassicjackets. 

Gli articoli proposti in vendita erano distribuiti su diverse migliaia di pagine, visitate giornalmente da altrettanti utenti. Tutti molto noti e di rilievo internazionale gli oltre 150 marchi falsificati, tra cui Ferrari, Armani, Moncler, Aeronautica Militare, Peuterey, Louis Vuitton, D. & G., Prada, Gucci, Fossil, Fendi, Adidas, Bulgari, Cartier, Diesel, Rayban, Versace, Hogan, Rolex, Cavalli, Nike, Oakley, Kappa, Givenchy, Boss, Carrera, Longines, Miu Miu. 

Al fine di verificare l'autenticità dei prodotti, le Fiamme Gialle bergamasche, d'intesa con l'Autorità Giudiziaria ed in collaborazione con il Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza (GAT), hanno interessato sia i titolari dei marchi licenziatari o delle società che tutelano il marchio sul territorio nazionale, sia i relativi consulenti in possesso delle necessarie competenze tecniche, allo scopo di ottenere specifiche perizie. 

Gli esiti di tali attività hanno consentito di accertare che gli articoli erano di qualità tale da trarre in inganno i potenziali acquirenti, anche perché posti in vendita a prezzi non eccessivamente inferiori a quelli ufficiali di mercato. Per poter bloccare il funzionamento dei siti, il decreto di sequestro è stato notificato ad oltre 150 Internet Service Providers. 

Sono in corso ulteriori attività investigative dirette ad acquisire elementi su eventuali responsabilità di soggetti esteri. L'attività svolta rientra tra quelle strategiche poste in essere dalla Guardia di Finanza a tutela del corretto funzionamento dei mercati e dei singoli consumatori, anche in relazione ai potenziali rischi per la salute che potrebbero derivare dall'uso di prodotti contraffatti.


Pirateria Web: operazione Italian Black out, chiuso accesso a Ddlhits


Inibito l’accesso dall’Italia agli internauti sul portale “DDLHITS” considerato la più grande piattaforma italiana del falso multimediale, con server allocato all’estero, ma amministrata direttamente da cittadini italiani. Il provvedimento, emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Cagliari - Dott. Giangiacomo Pilia -, è stato eseguito dal Nucleo Polizia Tributaria di Cagliari e scaturisce da un’attenta e incisiva attività di intelligence posta in essere dalla Guardia di Finanza del capoluogo sardo anche con l’ausilio tecnico del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma.

A seguito di notizie stampa diffuse sui media locali circa la grave crisi che sta colpendo le società operanti nel settore della vendita di supporti ottici e magnetici di opere musicali ed il danno che viene provocato dal download illegale sia all’industria musicale che ai suoi autori disincentivandone “l’ispirazione e la produzione”, veniva aggiornato il monitoraggio sulla rete. Tale screening, dopo aver portato all’inibizione dell’accesso dall’Italia agli internauti sul portale www.kickasstorrents.com., consentiva di constatare che al declino del prefato portale a seguito del blocco IP/DNS, corrispondeva in maniera esponenziale un incremento di visite e popolarità di un altro sito internet denominato www.ddlhits.com

Centinaia di migliaia di italiani, accedendo, anche tramite i più noti motori di ricerca e social network, usavano regolarmente ogni giorno la super-piattaforma digitale per scaricare, in altissima definizione e qualità digitale, musica, film, videogiochi e software, sempre aggiornatissima anche con le ultime uscite commerciali e in contemporanea con le anteprime cinematografiche e musicali. In poco tempo il nuovo portale aveva raggiunto dimensioni tali da attirarsi le simpatie di un pubblico prevalentemente italiano (oltre il 92% di utenti) permettendogli di assumere la posizione di leader nazionale nello specifico settore con oltre 118.000 accessi unici giornalieri e un guadagno approssimativo di oltre novecento dollari al giorno. 

Con l’odierna operazione è stato elevato il livello qualitativo dell’indagine andando a colpire non solo il più importante sito nazionale di diffusione al dettaglio di falsi multimediali che aveva acquisito anche la fetta di mercato lasciata libera per effetto della recente chiusura di “KAT”, ma riuscendo anche ad identificare e perseguire gli effettivi ideatori e gestori dell’illegale commercio. Allo stato le indagini, tuttora in corso, hanno consentito di segnalare all’Autorità Giudiziaria 5 responsabili per violazione alla normativa in materia di pirateria on-line.

Facebook avvisa gli utenti delle modifiche alla Normativa su dati e cookie



Dopo il flop del referendum lanciato da Facebook sulle proposte di modifica della Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità, il social network sta comunicando agli utenti, attraverso un avviso in home page, l'aggiornamento della Normativa nell'utilizzo dei dati e dei cookie. Se clicchiamo sul riquadro veniamo rimandati alla pagina della Privacy dove Facebook spiega che riceve informazioni su di voi dai vostri amici e da altre persone.

Ad esempio quando caricano le vostre  informazioni di contatto, pubblicano una vostra foto, vi taggano in una foto, in un aggiornamento di stato o in un luogo o vi aggiungono a un gruppo. Quando le persone utilizzano Facebook, possono memorizzare e condividere le informazioni di cui dispongono su di voi e su altre persone, ad esempio quando caricano e gestiscono i loro inviti e contatti.

Facebook riceve i vostri dati personali ogni volta che interagite con il sito, ad esempio quando visitate il diario di un'altra persona, inviate o ricevete un messaggio, cercate un amico o una Pagina, cliccate, visualizzate o interagite in altro modo con gli elementi, usate un'applicazione Facebook mobile, acquistate crediti Facebook o acquistate articoli tramite Facebook.

Quando pubblicate elementi come foto o video, Facebook potrebbe ricevere ulteriori dati correlati (o dati multimediali), come ad esempio la data, l'ora e il luogo in cui avete scattato la foto o girato il video. Facebook riceve dati dal computer, dal cellulare o dagli altri dispositivi che utilizzate per accedere a Facebook e anche quando più utenti effettuano l'accesso dallo stesso dispositivo.


Tali dati possono includere l'indirizzo IP e altre informazioni su cose come il vostro servizio Internet, il luogo, il tipo di browser in uso (compresi i dati di identificazione) o le Pagine che visitate. Ad esempio, Facebook può ottenere la vostra posizione GPS o altre informazioni di posizione, in modo da potervi informare se ci sono amici nelle vicinanze.

Quando visitate un gioco, un'applicazione o un sito Web che usa la Piattaforma Facebook oppure visitate un sito con una funzione di Facebook (come un plug-in sociale), riceve delle informazioni, a volte tramite i cookie, che possono includere la data e l'ora in cui avete visitato il sito, l'indirizzo Web, o URL, su cui vi trovate, delle informazioni tecniche sull'indirizzo IP, il browser e il sistema operativo che usate, se hai effettuato l'accesso a Facebook, e il vostro ID utente.

Talvolta, Facebook riceve dati dai propri inserzionisti partner, clienti e altre terze parti al fine di migliorare la qualità delle inserzioni, aiutare gli inserzionisti stessi a comprendere l'attività online e migliorare Facebook in generale. Ad esempio, un inserzionista potrebbe comunicare a Facebook informazioni su di voi (come la vostra risposta a un'inserzione su Facebook o su un altro sito) per valutare l'efficacia e migliorare la qualità di tali inserzioni.

Tecnologie come cookie, pixel e memorizzazione locale vengono utilizzate per offrire, proteggere e comprendere prodotti, servizi e inserzioni su Facebook e su siti esterni. Con queste tecnologie, un sito Web o un'applicazione è in grado di memorizzare informazioni sul browser o sul dispositivo e, successivamente, recuperarle per la lettura. Su questa pagina, Facebook spiega più approfonditamente ciascuna di queste tecnologie e come vengono utilizzate.


Foto: AP

Facebook dovrà rivelare identità dei troll che hanno vessato una donna


Un giudice di Londra ha obbligato Facebook a rivelare l'identità dei cyberbulli che hanno presa di mira una donna con una serie di messaggi abusivi sul sito. A Nicola Brookes è stato concesso un ordine dell'Alta Corte dopo aver ricevuto messaggi abusivi "viziosi e depravati" su Facebook per aver postato un commento a sostegno dell'ex concorrente The X Factor Frankie Cocozza.

La donna, da Brighton, è stata falsamente accusata di essere un pedofilo e spacciatore di droga da anonimi utenti di Facebook che hanno impostato una finta pagina del profilo sul sito. Ora Brookes intende portare una querela contro almeno quattro dei presunti troll del social network, dopo che l'Alta corte ha dichiarato che il social network dovrà rivelare la loro identità.

Facebook deve ora rivelare i nomi, e-mail e gli indirizzi IP di coloro che stanno dietro i messaggi abusivi, mostrando chi sono e da dove sono postati. Si tratta di uno dei primi casi in cui un individuo ha partecipato con successo ad un'azione legale contro Facebook per rivelare le identità dei cyberbulli.

Resta inteso che Facebook non ha ancora ricevuto l'ordinanza del tribunale - conosciuta come un ordine di Norwich Pharmacal - ma quando la riceverà dovrà rispettarla, spiega Guardian Uk. L'ordine è stato dato dalla High Court di Londra il 30 maggio e ora deve essere fisicamente servito a Facebook negli Stati Uniti, dove è stata fondata la rete sociale.

Brookes, che soffre del morbo di Crohn, ha detto che ora intende portare "l'accusa più forte possibile" contro i troll. Facebook ha dichiarato: "Non c'è posto per le molestie su Facebook, ma purtroppo esiste una piccola minoranza di individui malintenzionati, così come offline. Rispettiamo i nostri obblighi di legge e di lavoro con le forze dell'ordine per garantire che tali persone siano portate alla giustizia".

Cybersicurezza: ok dal Senato a mozioni contro minacce cibernetiche


Il Senato ha approvato le mozioni sulla sicurezza da minaccia cibernetica che impegnano il governo a pianificare forme di difesa al sistema informatico. Tutti i gruppi hanno evidenziato i pericoli a cui il sistema Internet è esposto sotto forma di attacchi che possono avere origine criminale, terroristica o per attività di spionaggio.

Da qui l’esigenza di una struttura centrale di coordinamento e controllo dell’organizzazione di protezione nazionale con il compito di predisporre una pianificazione unitaria. Si è parlato anche dell’ importanza di poter identificare univocamente l’autore di condotte illecite nell’ambito delle comunicazioni assegnando il cosiddetto indirizzo di Protocollo Internet all’utente o all’abbonato al servizio di fornitura del collegamento alla rete.

I Sottosegretari Antonio Malaschini e Claudio De Vincenti hanno ottenuto delle modifiche ai testi in modo da considerare le risultanze del gruppo di studio insediato dal precedente Governo che ha proposto l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio di un Comitato interministeriale con funzioni di indirizzo e di coordinamento in tema di sicurezza dello spazio cibernetico e per l’adozione di una strategia nazionale.

Il Governo condivide la necessità di introdurre un nuovo sistema per aumentare la disponibilità di indirizzi di posta elettronica. Si tratta di una procedura complessa, di scala internazionale e condizionata dalle scelte degli utenti, che al momento non ha bisogno di finanziamenti pubblici.

Fonte: ANSA

World IPv6 Launch, protocollo IPv6 sarà ufficiale dal 6 giugno 2012


L'IPv6, il nuovo sistema di indirizzi di rete concepito per sostituire l'attuale IPv4, in esaurimento, entrerà in vigore a partire dal 6 giugno prossimo. Lo hanno stabilito i colossi del Web, tra cui Facebook, Google, Microsoft, Yahoo!, Akamai, At&t, molti dei quali lo scorso giugno hanno partecipato alla giornata di prova, "pietra miliare" per lo sviluppo dello standard, e si sono impegnati ad abilitarlo sui loro siti e router. 

Le aziende che hanno confermato il proprio impegno, sono invitate ad accedere in maniera definitiva IPv6 nel corso del World IPv6 Launch. Il nuovo protocollo offre un numero di indirizzi che pare inesauribile, più di 340 trilioni di trilioni di trilioni, e gli esperti lo ritengono in grado di assicurarne in abbondanza per il prossimo futuro. Gli spazi da allocare disponibili sul sistema IPv4, circa quattro miliardi di indirizzi IP, sono venuti a mancare a causa del vertiginoso aumento di smartphone, Pc, dispositivi Web e servizi. 

Ma con il nuovo standard tale rischio appare remoto, tanto che se "ogni uomo, donna e bambino sulla terra avesse un miliardo di dispositivi ciascuno con un indirizzo IPv6, non si intaccherebbe nemmeno la superficie del numero di indirizzi disponibili", calcola Bbc. L'IPv6 non è, però, compatibile con il vecchio IPv4, perciò è necessario sostituire o aggiornare l'hardware perchè la transizione sia possibile. I provider e le case produttrici di apparecchiature di rete dovranno abilitare il protocollo su prodotti e infrastrutture entro la data concordata, in modo da rendere il cambiamento trasparente per gli utenti. 

Un passo ormai inevitabile e il successo del test dell'anno scorso dimostra che l'adozione globale dell'IPv6 è il modo migliore per mantenere il Web attivo in futuro, dice Jay Parikh, vicedirettore dell'area di ingegneria di Facebook: "abilitare in maniera definitiva l'IPv6 è vitale per mantenere Internet aperta e garantire alle persone di rimanere in contatto online, man mano che il numero di utenti e di dispositivi continuerà a crescere".

Via: La Stampa

Op Darknet, Anonymous rivela gli indirizzi IP di 190 presunti pedofili


Circa 190 indirizzi IP di presunti pedofili sono stati pubblicati da Anonymous, nell'ambito dell'Operazione Darknet, accompagnata dalla hashtag Twitter # OpDarknet, che avrebbe lo scopo di censurare la pedopornografia, ma anche di liberare i server che garantiscono l'anonimato da chi li usa "impropriamente". La pubblicazione degli indirizzi IP, che teoricamente permettono di risalire all'identità e all'indirizzo degli utenti a cui corrispondono, è solo l'ultimo atto di questa battaglia moralizzatrice, che ha già prodotto nelle scorse settimane l'oscuramento di una quarantina di siti pedoporno tramite server Freedom Hosting, tra cui quello chiamato Lolita City, via attacco DDoS.

Crociata tedesca contro pulsante Like di Facebook, viola la privacy


Lo stato tedesco dello Schleswig-Holstein ha ordinato alle istituzioni statali di chiudere le loro pagine ufficiali su Facebook e rimuovere il pulsante Like dai loro siti web, per evitare di incorrere in sanzioni pecuniarie. Il garante della privacy dello Stato tedesco dice che dall'analisi eseguita dal suo ufficio è emerso che Facebook costruisce i profili degli utenti e non utenti con i dati raccolti attraverso il plug-in Like.

Pirateria: favoreggiamento per Fastweb e Ngi, è prima volta in Italia


Per la prima volta in Italia, due internet service provide, Fastweb e Ngi, sono indagati con l'accusa di favoreggiamento per non aver inibito l'accesso alla piattaforma pirata ''Btjunkie'', uno dei piu' grandi siti mondiali del falso multimediale. Secondo l'accusa gli internet service provider hanno favorito l'accesso alla navigazione nel web alla piattaforma multimediale pirata btjunkie sotto indagine della Gdf, non ottemperando ordine di inibizione del sito emesso dal sostituto procuratore Giangiacomo Pilia. 

Per la prima volta in Italia l'autorita' giudiziaria ha delineato i contorni della responsabilita' degli internet service provider in casi della specie. Dallo scorso aprile, infatti, l'accesso ai siti www.btjunkie.org e www.btjunkie.com era stato negato ai netsurfer italiani dalla procura cagliaritana, nell'ambito dell'inchiesta 'Poisonous Dahlia'. 

Tuttavia l'inottemperanza dei due provider ha consentito ai propri utenti di continuare a scaricare illegalmente musica, film, videogiochi, programmi e altri contenuti multimediali in violazione alle normative del diritto d'autore e del copyright, rendendo, in parte, inefficace la barriera tecnologica eretta intorno al portale ''pirata''. Il dato e' emerso nel corso del continuo monitoraggio della rete effettuato dai finanziari per dare sostanziale e concreta attuazione del ripristino della cyberlegalita' sul web. 

Fastweb ha fatto sapere che si sarebbe trattato di un mero incidente tecnologico, i cui motivi sono in corso di approfonditi riscontri all'interno dell'azienda. L'azienda precisa che per cause ancora da accertare "alcuni indirizzi Ip erano ancora raggiungibili dalla rete Fastweb". "Da ieri mattina tutti gli indirizzi Ip, oggetto del decreto di inibizione, non sono piu' raggiungibili", aggiunge Fastweb.

Via: Adnkronos

Cisco: traffico Internet alla soglia del primo Zettabyte entro il 2015


Secono Cisco il traffico Internet aumenterà di quattro volte entro il 2015, con una crescita media del 34%. Il Cisco visual networking index offre numeri impressionanti sul futuro della rete. Nel 2015 il video conterà per il 61% del traffico totale, mentre nel 2015 ci saranno 15 miliardi di connessioni tramite vari device e più di due connessioni per ogni abitante della terra. Per il solo periodo 2014-2015, si prevede che il traffico Internet aumenterà di 200 exabyte, pari al totale del traffico IP registrato a livello globale nell’intero 2010. 

La quota dei computer in questo traffico dovrebbe scendere dal 97% all'85% nei prossimi quattro anni, rispetto ai telefoni, televisori e tablets collegati. La crescita del traffico sara' guidato dai video, che nel 2015 genereranno un traffico 14 volte piu' grande che nel 2010. Il traffico di Internet mobile stesso deve essere moltiplicato per 26 nello stesso periodo. "La crescita esplosiva del traffico dati su Internet, in particolare video, e' un'opportunita' per ottimizzare e monetizzare nei prossimi anni esperienze visuali, virtuali e in mobilita' su Internet", ha affermato un funzionario della Cisco, Suraj Shetty

Il mobile Internet a livello globale crescerà di 26 volte tra il 2010 e il 2015, arrivando a misurare 6,5 exabyte al mese (75 exabyte l’anno). Nel 2015 il traffico peer-to-peer a livello globale costituirà il 16% del traffico Internet consumer. Un forte sviluppo è atteso anche per le applicazioni business di video conferenza su IP che cresceranno di sei volte in questo periodo, generando un traffico che aumenta a una velocità più che doppia rispetto al traffico IP business complessivo. 

Per quanto riguarda l'Italia, il traffico crescerà con un dato medio annuo del 41% e si parla di una crescita del consumer del 43% e del 28% del business. Il video avrà un peso del 64% sul traffico italiano del mondo consumer nel 2015. Nel 2015 oltre il 40% della popolazione mondiale prevista navigherà in Rete, portando ad un zettabyte il traffico previsto (un zettabyte equivale ad un miliardo di terabyte). 

La velocità media delle connessioni banda larga fisse quadruplicherà entro il 2015, passando dai 7 megabit per secondo del 2010 a 28 mega. Secondo Cisco, aumenterà il cloud computing, in particolar modo per quanto riguarda l’applicazione in ambito videoludico. Anche se il gioco online ricopre solo lo 0,03% del traffico odierno, Cisco prevede che il cloud gaming potrebbe diventare uno dei più grandi generatori di traffico a livello mondiale. Il rapporto completo è disponibile in formato pdf al seguente indirizzo http://bit.ly/qjQmn

http://www.cisco.com/

Via: Il Sole 24 Ore

Cresce la velocità di connessione, ma non in Italia


Aumentano le velocità di connessione in tutto il mondo mentre, fatta eccezione per le connessioni mobili, l'Italia non rientra nel novero dei paesi dotati delle migliori reti Internet. Lo rende noto una pubblicazione di Akamai, azienda americana attiva nella distribuzione di contenuti via Internet. Il Giappone è il Paese con il maggior numero di città fornite di connessione veloce a Internet e l'80% dei Paesi nell'ultimo trimestre 2009 ha registrato miglioramenti a livello di banda per la navigazione. 

E' quanto emerge dallo State of the Internet Report relativo al quarto trimestre 2009, pubblicato da Akamai Technologies, industria di primo piano nel supporto online di video, transazioni dinamiche e applicazioni enterprise. Il rapporto, in sostanza, rappresenta lo stato dell'arte di Internet dal punto di vista di chi fornisce le reti e gli strumenti tecnologici che fanno funzionare la Rete.

Akamai ha esaminato la velocità media di connessione nelle singole città, prendendo in esame città con almeno 50mila indirizzi IP unici che si collegano alla rete Akamai. Un'analisi delle 100 città più veloci al mondo ha evidenziato che circa la metà (48) delle città più veloci si trova in Giappone, 62 in Asia. Che Le 15 città europee più veloci sono sparse i sei Paesi e che oltre un quinto (21) delle città più veloci si trova negli Stati Uniti. 

L'analisi della velocità media di connessione a livello mondiale - spiegano da Akamai - dimostra che 8 dei 10 Paesi più veloci hanno registrato un incremento, sia su base trimestrale sia su base annua. Corea del Sud, Hong Kong e Giappone offrono la velocità di connessione più elevata al mondo, gli unici tre Paesi a superare il livello medio di connessione di 7,5 Mbps nel quarto trimestre del 2009. La velocità media delle connessioni a Internet in Italia si è attestata sui 2,8 Mbps.

Secondo Akamai continua la crescita del numero di indirizzi Ip nel mondo, mentre i Paesi con una maggiore penetrazione di Internet sono Norvegia, Finlandia e Svezia dove oltre quattro persone su 10 hanno accesso alla rete. Riguardo alle connessioni mobili, Akamai ha rilevato in Austria il provider più veloce (3,2 Mbps) e nella Repubblica Slovacca il provider più lento (106 Kbps) mentre l'Italia si piazza terzo paese al mondo. La prima nazione per numero di attacchi informatici si conferma la Russia, seguita da Stati Uniti e Cina. 

L'Italia è invece sesta. I Paesi fanalino di coda nelle connessioni Internet sono Cuba, Etiopia, Malawi e Madagascar dove oltre il 90% delle connessioni è inferiore ai 256 Kbps. Nell'ultimo quarto del 2009, sono stati 198 i Paesi dai quali sono partiti gli attacchi informatici, in leggero calo rispetto ai 207 del trimestre precedente. In testa ancora la Russia, con il 13% del totale degli attacchi informatici. Stati Uniti e Cina occupano rispettivamente il secondo e il terzo posto, arrivando insieme al 20% del traffico degli attacchi, mentre il Brasile scende al quarto. L'Italia scende di un posto, passando dal quinto del trimestre precedente (con il 5,4% degli attacchi) al sesto posto nel quarto trimestre del 2009 (con il 4,5%).

Fonte: Reuters