Eric Schmidt ammette il fallimento di Google sul social networking


Mea culpa di Eric Schmidt, presidente esecutivo ed ex Ceo di Google, sulla scarsa lungimiranza di Mountain View sui social network. ''Ho combinato un casino'', ha ammesso parlando alla Conferenza D9 sull'Hi-Tech in California. La notizia del suo abbandono dell’incarico di amministratore delegato di Google dopo un mandato decennale è arrivata nel gennaio scorso e ora, intervenendo alla Conferenza D9, l’ex CEO di Mountain View parla dei suoi errori. “Ho fallito completamente“. 

In particolare Schmidt si rimprovera di aver sottovalutato le potenzialità di Facebook e di aver quindi sottostimato le possibilità concorrenziali del popolare social network. Durante l’intervista rilasciata nel corso dell’evento D9, Schmidt ha inoltre ammesso di aver tentato di realizzare una partnership con l’azienda di Mark Zuckerberg, ma l’ideatore della piattaforma di social networking più utilizzata di sempre ha declinato l’invito e ha invece optato per l’alleanza con Microsoft. 

Ed è qui che diventa un po confusionario: Schmidt afferma che Google non è in competizione con Facebook, perché le due cose diverse. Google ci ha provato poi con Buzz, che sin da subito però ha preso i contorni di un servizio non particolarmente gradito dagli utenti, fino a risultare un progetto fallimentare. Secondo Eric Schmidt ci sono quattro società definite da lui stesso “Gang of Four” (Banda dei Quattro) che dominano oggi la tecnologia di consumo: Google, Apple, Amazon e Facebook. 

"Mi sembra che ci sono quattro aziende che stanno sfruttando le strategie di piattaforma davvero bene", ha dichiarato. A sorpresa manca Microsoft, che secondo Schmidt non è un'azienda affidabile come le altre. Nelle parole di Schmidt c’è spazio dunque per un mea culpa consapevole di qualcosa che non è andato come doveva, e oggi il social networking continua a rappresentare la prima urgenza da parte di Mountan View.

Via: AllThings

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