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Blogger siriana Amina: "foto non sue e nessuno l'ha vista", è giallo
Il caso di Amina Abdallah, la giovane omosessuale siriana arrestata a Damasco, in Rete si è trasformato in giallo. Il sequestro della ragazza era stato denunciato sul suo stesso blog A Gay girl in Damascus dalla cugina Rania lunedì sera. Oggi, però, si moltiplicano gli interrogativi sulla vicenda. Così mentre sul Web è già partito un tam tam per chiederne il rilascio, alcuni giornali stranieri sollevano dubbi sulla sua identità. Molti misteri avvolgono le foto apparse sulla pagina Facebook dedicata ad Amina. Una donna londinese ha dichiarato di essere lei la persona ritratta nelle immagini e non la blogger. In effetti nessuno ha mai visto Amina. Nonostante resti possibile che la donna sia effettivamente stata sequestrata e che il suo racconto degli eventi in Siria sia accurato, pare che tutte le interviste siano state condotte via email, il chè è legato alla difficoltà per i giornalisti di entrare in Siria. Il Wall Street Journal scrive che in realtà la giovane degli scatti diffusi sul social network è Jelena Lecic. Un giornalista della radio pubblica americana, Andy Carvin, ha chiesto ai suoi followers su Twitter se qualcuno abbia mai intervistato di persona Amina Abdallah Arraf. Sul suo blog il reporter elenca i motivi che lo porterebbero a pensare che la ragazza sia un personaggio inventato. "Nella comunità LGBT molti credono che lei non esista. Nessuno l'ha mai vista di persona", scrive Carvin. E aggiunge: "Forse, semplicemente, non ho parlato con le persone giuste, quelle che la conosco e potrebbero confermare la sua identità". Il giornalista rimane cauto perchè l'intera storia potrebbe essere reale e Amina potrebbe davvero essere stata "sequestrata" e trovarsi ora in pericolo. Online, però, Carvin cita un precedente blog che la stessa ragazza avrebbe creato nel 2007. Diario in cui la giovane avrebbe detto espressamente di voler raccontare fatti di fantasia e reali, mischiandoli senza distinzione.
Foto: http://www.gaelick.com/
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